MotoGP Austin: la pagella del Dicos



MARC MARQUEZ 10 e lode: Tra gli astri che costellano la galassia dei campioni del motociclismo, la luce dello spagnolo inizia a brillare forte. E’ il più giovane vincitore di tutti i tempi nella massima serie, record che la dice lunga sulle sue qualità. In gara è stato perfetto, cinico. Ha giocato con il compagno di squadra fino a nove tornate dal termine. Gli ha mostrato, poi, come si porta al limite la Honda. La sua guida è semplicemente bella, spettacolare, coinvolgente, emozionante. Ammirare i suoi gomiti strofinare l’asfalto come fosse la cosa più semplice da fare, mette i brividi. Una volta tolto il casco, i suoi sorrisi sinceri, spontanei, non preconfezionati, conquistano il cuore degli appassionati. Mostruosamente fenomeno! 

DANI PEDROSA 4: Su una pista favorevole alla sua moto, non solo non primeggia, ma le prende da un debuttante. Ad Austin il numero 26 è andato incontro ad un terribile ko. Ancora una volta ha mostrato di non essere un top rider, ma solo un pilota bravo nel fare sua costantemente la seconda casella; quella del primo degli sconfitti. A Jerez avrà l’ennesimo appello, l’ennesima occasione per rifarsi. Rialzarsi sarà difficile, anche perché comunque andrà a finire, alla Honda il re parla sì spagnolo, ma ha l’accento di Cervera. Bastonato!

JORGE LORENZO 8,5: Il campione del mondo in carica, una volta compreso che il vento che tirava non era di quelli buoni per la sua M1, ha portato a casa la terza piazza. Posizione che in ottica campionato ha un notevole peso specifico; in fondo i titoli si vincono anche con i piazzamenti. A fine corsa dimostra tutta la sua signorilità quando candidamente ammette che Marquez ha fatto meglio di lui. Nulla da dire: campione dentro e fuori!

CAL CRUTCHLOW 8: In sella ad una moto privata lo spiritato di Coventry è autore di una prestazione gagliarda. All’inizio si lascia andare a qualche sbavatura, ma a differenza della gara del Qatar, è più lucido. Con quei mastini davanti, la quarta piazza oggi, a sei secondi dal vincitore, è oro che cola. Bravo!

STEFAN BRADL 7,5: Il tedesco è autore del classico compitino perfettino, senza troppe sbavature…..Non riesce a sfruttare l’occasione d’aver già provato ad Austin. A quando un sussulto? 

VALENTINO ROSSI 16: Nella Motogp d’oggi sono quattro le moto davvero competitive. Bene, Mister 9 volte che guida una di queste, è stato in grado di arrivare dietro anche a due privati, a sedici secondi da Marquez, tredici da Lorenzo……Dice d’aver patito la rottura di un disco…..Strano, perché con un disco rotto, sorpassi come quelli contro Bautista sarebbero quasi impossibili da effettuare….Di rotto c’è un disco, ma è quello delle scuse che trova per giustificare le sue prestazioni scialbe. Perché quando le gare non vanno bene non dice mai che è stata colpa sua? Inescusabile!

ANDREA DOVIZIOSO 7: L’italiano sull’italiana continua la sua opera d’affinamento del materiale dell’anno scorso. Chiudere settimo a ventidue secondi dal primo, su una pista mai vista prima non è poi un risultato da buttar via. Certo il distacco è ancora importante, ma le grandi rivoluzioni sono il frutto di piccoli passi. Forza! 

HONDA 10: Da moto inguidabile in terra araba, a Cruise…..

YAMAHA 8: E’ ufficiale: la M1 non ama il tracciato americano…..

DUCATI 7: Duro è il lavoro, ma dolce sarà il frutto….  

LA PERLA: Il conduttore di Fuori (alla grande) Giri, riferendosi a Marquez: “A chi ti senti più vicino a Maradona o a Pelè?”…..Maradona è megl e Pelè…..
LA PROFEZIA: Carlo Pernat pochi mesi fa: “E’ un suicidio prendere Marquez e non puntare su Rossi”….Barbera, champagne, stasera beviam…..

IL PARADOSSO DI MEDA: Non comprendo il paragone tra piloti che hanno corso in stagioni diverse…..Iniziamo dal fatto che, a mio avviso, Marquez e Stoner guidano in maniera differente….Marquez non spigola le curve come faceva l’australiano ed è più aggrappato alla moto. In base, poi, a quali prove afferma che Stoner “guidava di rabbia, famelico di vendetta per un mondo che non amava, subito pronto a chiudere tutti fuori dal suo universo complesso e conflittuale”….Credo sia più una sua supposizione….Da quando, poi, un pilota si discute in base al carattere? Trovo paradossale paragonare due fenomeni, quello australiano e quello spagnolo, perché Marquez non ha vinto né alla Stoner né alla Rossi….Ha vinto alla Marquez!

L’INTERVISTA AL DOVI: Pilota italiano, moto italiana, emittente italiana e…..Nessuno ha chiesto al Dovi qualcosa…neanche come ha visto la gara di Rossi…..Nulla di tutto ciò. Com’era la storia che dovevamo tenere per il binomio tutto italiano semplicemente perché siamo italiani? Cosa ha fatto cambiare idea a lor signori? Spesso mi chiedo se sono un organo di stampa di settore o un ufficio stampa…… 

ALFREDO DI COSTANZO