“L’UNIVERSE OF EMOTIONS” DI MARIO CONTARINO


“Universe of Emotions” è il primo lavoro discografico di Mario Contarino, ventisettenne romano appassionato di rock e moto. L’album di Contarino si distingue per le musicalità forti ed originali, con dodici brani da ascoltare tutti d’un fiato. A rendere ancora più uniche le tracce è il loro modo di composizione. All’età di cinque anni venne diagnosticata a Mario la Distrofia Muscolare di Duchenne. Visto l’avanzare della malattia, dal 2007 ha iniziato a comporre al computer utilizzando il software Cubase Sx. Così il suo genio musicale riesce a trovare realizzazione: “Ogni brano – spiega il musicista – contiene un pezzo della mia vita e molti li avevo scritti già da tempo. Nella creazione di questa mia prima opera, la fase più difficile è stata la ricerca dell’etichetta. Grazie al contributo di Rusty della Zeta Factory e di Giacomo Castellano, il mio sogno è diventato realtà”. Per far intendere cosa rappresenta per lui la musica, Contarino richiama una frase di Friedrich Nietzsche, senza musica la vita sarebbe un errore: “Sono – dice – d’accordo con l’idea musicale del filosofo, perchè con la musica mi sento libero. Tra i momenti magici che porto nel cuore, ricordo quello legato al concerto del 1 maggio del 2006. Avevo il cuore che batteva a mille, ma una volta salito sul palco, di fronte ad una marea di gente, ho solo pensato a suonare, dando il meglio di me”. Mario, come tutti gli artisti che si rispettano, appena terminata un’opera, è già al lavoro per realizzarne un’altra: “A dire il vero – confessa- dieci brani sono già pronti. La prossima copertina sarà un disegno che ho realizzato quando avevo quindici anni. Il messaggio che mi piacerebbe far arrivare nel cuore di chi mi ascolta è che niente è impossibile se si ha la volontà. Con la fantasia ed il talento, indipendentemente dal colore della pelle, se cammini con i piedi o con le ruote, se muovi le braccia o no, tutto è possibile!”. Mario Contarino: un universo d’emozioni, un universo di valori, un universo d’insegnamenti.

ALFREDO DI COSTANZO