MotoGP Silvertone: la pagella del Dicos



JORGE LORENZO 10: Guida in condizioni fisiche non perfette. La sua M1 non è all’altezza delle rivali. Lui, però, fa la differenza. La sua classe, il suo talento non si arrendono all’assalto di Marquez e della Honda. Lo scatto d’orgoglio dell’ultima tornata è roba da brividi. Chi vuol insegnare il motociclismo sportivo a qualcuno, prenda ad esempio la gara di domenica ed avrà a disposizione uno dei migliori esempi. Il suo modo di pennellare ed accordare le curve, mi ricordano un quadro di Michelangelo: liberare l’idea dalla materia, nella fattispecie fatta di due ruote che danzano tra i cordoli di una pista. Di fronte a certe opere d’arte bisogna solo ammirare e dire grazie all’artista. Chapeau! 

MARC MARQUEZ 10-: Con una spalla malandata (non dimentichiamo che anche quelle di Jorge e Dani non sono al meglio) sarebbe stato troppo comodo e semplice trovare una scusa per una prestazione opaca. Invece MM93 con un sorriso sfida il dolore e regala tanti sorrisi in gara a chi lo guarda allo schermo di casa. Vince l’ennesima sfida con il compagno di team, ma deve inchinarsi al polso dell’avversario di casa Yamaha. E’ un talento impressionante, il titolo molto probabilmente sarà suo a fine anno, ma non è il solo ad avere doti di guida superiori. A mio parere tra i due pezzi e numeri da 90, si prospetta un dualismo stile Coppi-Bartali. Applausi!

DANI PEDROSA 5: Parte male, recupera, si fa sotto e….rimane a guardare. Prima Hayden, poi Stoner, oggi Marquez sono le prove che un conto è essere un ottimo pilota, un altro è essere campioni. Dispiace, perché la sua signorilità meriterebbe una ricompensa iridata. Ma nel palmares, così come non entrano necessariamente i volti a tutti i costi allegri, neanche la disponibilità permette di incidere il proprio nome come campione del mondo. Bella ciao Honda ufficiale!

VALENTINO ROSSI 6,5: Un secondo e quattro decimi in qualifica, tredici secondi e due decimi al traguardo, sono i numeri che dicono che ancora una volta, nonostante gli acciacchi degli avversari, è il quarto dei quattro che hanno moto buone. Spero prenda le distanze da chi afferma che il suo polso sia ancora anestetizzato dal biennio trascorso in Ducati o da chi sostiene che nel suo box ci sia qualcuno in contrasto con l’informatica. Certe scuse coprono solo di ridicolo chi le afferma. La sua carriera, i suoi titoli, i suoi record, non meritano d’essere sviliti a suon di bugie dalle gambe inesistenti. La verità è che ci sono piloti più bravi e veloci, punto. Ammetterlo senza se e senza ma, sarebbe un colpo da campione, l’ennesimo. Direzione viale del tramonto!

ALVARO BAUTISTA 6: Perde quello che sembra essere diventato un classico, ossia il duello con Rossi. Guida però bene e questo gli regala una piena sufficienza. Gagliardo!

STEFAN BRADL - CAL CRUTCHLOW 5,5: Tanto efficaci in prova, quanto anonimi una volta spento il semaforo rosso. A quest’ultimo, poi, da quando è stato annunciato il suo passaggio alla Ducati, sembra essersi spenta la moto, ops il polso . Opachi! 

NICKY HAYDEN 5: Primo dei ducatisti, a tre giri di clessidra dal leone Lorenzo. Lontano!


QUAL È LA VERA YAMAHA, QUELLA 99 O 46? Che domandone…..Spesso la necessita di trovare a tutti i costi delle foglie di fico, spinge la mente a partorire domande geniali. E’ evidente che entrambe le moto sono Yamaha. Solo che una ha un polso che non si arrende, che getta il cuore oltre l’ostacolo e che guida sui problemi. Purtroppo, per i partorienti di tale domanda, non è quello del 46.    

GARA 10: “Streordineria!”

ALLARME ITALIA: Sono diventate tante, troppo, le gare dove a salire sui gradini più prestigiosi del podio sono rider d’altre nazionalità. Rossi ed il Dovi sono gli ultimi baluardi a difesa di quella che una volta era la scuola che dominava nel mondo. Siamo in crisi di talenti? Non credo. Direi che la crisi permette solo a chi ha i soldi di gareggiare. Una delle soluzioni? Abbassare i costi dei turni nei circuiti, abbassare i costi di partecipazione alle gare, applicare un regolamento che esalti più le doti di chi smanetta con la manopola dell’acceleratore piuttosto di chi smanetta con il mouse di un computer. Come? Le mie ricette presto in un articolo.

HONDA 10: La migliore che permette tutto anche a chi ha stili diversi.

YAMAHA 7,5: Il distacco dalle moto di Tokyo invece di diminuire è in aumento. Urgono contromisure per ridurre lo strappo. 20 chilometri orari di differenza sono troppi….

 DUCATI 4: Una sola parola: incubo…..

LA HONDA 500 UN PO’ COSI’ DI ROSSI: Ricordo a Carlo Pernat che la moto che ha definito “così”, era la Nsr. Missile che dal 1994 al 1999 ha fatto vincere il titolo di campione del mondo a chi ebbe modo di guidarla (Doohan e Criville). In squadra, inoltre, c’era il miglior tecnico in circolazione. Una curiosità: cosa la spinge a fare affermazioni “così”? 

ALFREDO DI COSTANZO