GommaGp, Sachsenring: la pagella


MARC MARQUEZ 10: Il campione del mondo in carica è l’assoluto protagonista. Pole position, dominio in gara e vittoria schiacciante; bottino pieno. A dire il vero Lorenzo prova a rovinargli la festa con una partenza super, ma a -26 tornate dall’arrivo l’asso della Honda fa valere la superiorità della moto e della tipologia di pneumatico montata. Il confine tra fenomeno e bollito (e viceversa) è diviso da un muro così alto che il polso da solo non basta per oltrepassarlo. Olè!


DANI PEDROSA 9,5: Al traguardo conferma quanto di buono fatto durante l’intera sessione tedesca. L’addio alle gare sembra scongiurato e pian piano ritorna ad essere nel gruppo dei protagonisti. Ad aiutarlo c’è una pista a lui gradita ed è bravo a cavalcare la crescita di competitività dell’ala dorata. A pochi passaggi dalla fine, arriva lungo ad una staccata e questo provoca grande godimento al cronista, che urla “largo!”. Peccato, per il cronista, che alla bandiera a scacchi di largo sia il distacco che separa il proprio pupillo da Dani. Vamos!

VALENTINO ROSSI 9: Sesto in griglia, ultimo gradino del podio dopo la bandiera a scacchi. A meno 23 giri supera il compagno di squadra e cerca di cucire lo strappo dal battistrada. Il passo, però, non è quello del migliore e così cerca di conservare la posizione. Quando mancano 14 giri subisce l’azione di Pedrosa che lo infila e gli ruba la piazza d’onore. E’ bravo nel non commettere errori e porta a casa, così, un risultato che vale oro in ottica mondiale. Ottimo ed abbondante!

JORGE LORENZO 8,5: Su un tracciato ostico, azzoppato da una discutibilissima scelta della Bridgestone, il maiorchino massimizza il risultato e minimizza le perdite. Fossi in lui chiederei alla Yamaha come intende comportarsi con il gommista nelle prossime trasferte. Chiederei, poi, alla Dorna maggiori garanzie sull’imparzialità del costruttore giapponese; libertà nel portare le gomme degli anni addietro così come doveroso portare anche gli pneumatici sviluppati quest’anno. La scelta di fare passi da gambero devono farla solo i piloti e Jorge non merita di subire decisioni molto ma molto discutibili. Ne va della sua possibilità di conquistare il titolo, e della credibilità dell’intero circus. Forza!

DESMOIANN 7,5: Grazie alla testa ed alla grinta Andrea conquista il massimo che attualmente gli permette la moto che cavalca. Bravo!

DESMODOVI 4: La scivolata in gara è la ciliegina su una torta brutta da vedere, orrenda da gustare. Calma e gesso!

HONDA: Quando i giochi per il titolo piloti sembrano persi, quando ritornano gli pneumatici ed il telaio dell’anno scorso, ritorna ad essere invincibile.

YAMAHA: La dominatrice della stagione al Sachsenring non si è vista.

DUCATI: Forse le attuali vecchie Bridgestone sono indigeste alla creatura di Dall’Igna, ma i distacchi iniziano a preoccupare. Ci sono tre settimane per trovare il bandolo della matassa.

SUZUKI: Ancora distante….

APRILIA: Lontana, troppo lontana….

GARA: Noiosa….

BRIDGESTONE: Chiedo al costruttore nipponico se ad Assen la scelta di ritornare alla tipologia di pneumatici del 2014 è stata dettata per garantire la sicurezza perché si temevano le paraboliche (sigh!) ed i curvoni lunghi, al Sachsenring cosa si è garantito?

PERLE:
Pistino del cavolo…..dove quello che ha vinto all’università è stato bastonato….

MISTERI DEL CRONOMETRO: Non si spiega il distacco di mezzo secondo che Marquez dà al resto della compagnia, mentre si spiega ed è normale che uno che negli ultimi cinque anni ha vinto sei volte, in gara possa andare un secondo più veloce rispetto alle prove, il tutto frutto di setting “azzeccati ‘na ‘nticchia” prima del via….

E’ TUTTO UN COMPLOTTO!: Chi è che scrive, sempre lui? Quello della professionale intervista a Max Biaggi al termine dell’avventura in Hrc, della moto di mexxa e della benzina nel traliccio della Ducati? Vabbè ciao!!!

Buone vacanze e mi raccomando al mare, se proprio ci tenete, andate sul canotto!

Alfredo Di Costanzo