MotoGP, a Sepang Rossi sorride


E’ un buon inizio per tutti eccetto Stoner e la Ducati di Rossi nel ruolo della vera osservata speciale sembra aver fatto un buon passo avanti. Peccato che la prima giornata malese sia iniziata solo verso le 13.00 con l’ingresso dei primi piloti in pista. Un violento acquazzone nella notte e nella mattinata ha costretto tutti ad aspettare. Asciugata la pista le condizioni sono tornate ottimali. Caldo, ma senza afa. E’ evidente però che la pista non è gommata e che solo nei prossimi giorni, se non ci si metteranno di nuovo le piogge, assisteremo a miglioramenti sensibili dei tempi che al momento restano in linea con quelli delle 800.

ROSSI E LA DUCATI

Ha del miracoloso, almeno per il momento, il lavoro che ha fatto la Ducati con la sua Desmosedici Gp12. Rossi conclude il primo giorno con il quinto tempo in 2.02.392, staccato al 37esimo dei 43 giri fatti. La strada scelta da Valentino è stata quella di fare molti chilometri e poche soste. Una radicale a metà turno alla quale è seguito il miglior tempo con altri buoni passaggi che gli consegnano un passo di circa due decimi più lento di quello di Ben Spies. Calcolando che Honda e Yamaha sono già pressoché perfette e che Rossi utilizzava per la primissima volta una moto pensata e costruita a tempo di record, diciasmo che vederlo a 7 decimi da Lorenzo invece che ad un secondo e mezzo è parecchio confortante. Dal puntodi vista tecnico la Ducati oltre ad aver modificato la posizione di guida che pone ora i piloti più avanti verso l’avantreno, ha agguinto anche una serie di regolazioni che lo scorso anno non erano possibili, nemmeno col modello Gp0 del test di Valencia che, per quanto disponesse già del telaio perimetrale, non era ancora la moto adatta alle caratteristiche di Rossi. Mentre bisogna fare la tara al tempo di Hayden, che non riesce a fare meglio di un 2.03.1 ad otto decimi da Rossi, ma è ancora alle prese con una spalla messa davvero male, non è niente male di tempo dello spagnolo Barberà con la Ducati Pramac. A lui e ad Abraham la Ducati ha affidato la Gp0 col telaio perimetrale di Valencia e quella resterà la loro moto anche ad inizio stagione fino al momento in cui a Borgo Panigale non saranno riusciti a produrre nuove Gp12 magari ulteriormente modificate compatibilmente con il tempo a disposizione.

STONER INFORTUNATO, LORENZO LEADER

Cominciamo da Stoner, per il quale il discorso è presto fatto: infilandosi la tuta si procura un dolorosissimo strappo muscolare alla schiena storicamente indebolita da un vecchio incidente quando correva in 125. Ce la mette tutta per provare, ma non va oltre i 4 giri prima di abbandonare e di tornare in albergo a sottoporsi alle cure del fisioterapista per cercare di essere in pista nei prossimi due giorni. Il ruolo del migliore passa così a Jorge Lorenzo che mette a segno il suo miglior tempo in 2.01.657 al 19esimo dei trenta fatti. Negli ultimi dieci giri rimane comunque quello con il passo migliore , 5 volte sotto il 2.02. La Yamaha sembra a posto, come già sapevamo, anche se subito dietro c’è la Honda Rc213v ufficiale di Daniel Pedrosa. Nei 48 giri lo spagnolo della Honda riesce una sola volta a girare sul 2.02.0 rimanendo di passo in prevalenza sul 2.02 e 3, mentre si vocifera che la nuova Honda abbia adottato la soluzione del motore con angolo tra le bancate molto più aperto rispetto al passato. Alle sue spalle le due Yamaha di Crutchlow e Spies.

YAMAHA E HONDA, MA ANCHE BRIDGESTONE

Detto che è straordinario il sesto tempo di Andrea Dovizioso con la Yamaha satellite (team Tech 3) alle prese con una spalla che è ancora quasi completamente fuori uso, aggiungiamo che le due case giapponesi stanno fornendo ai loro piloti moto uguali tra loro. Partono cioè tutti con lo stesso pacchetto tecnico. Si tratta di moto che erano già a punto nel corso dei test della scorsa stagione, entrambe con lievi problemi di tendenza all’impennata che sono stati affinati con l’elettronica. La Yamaha peraltro ha anche trovato il nuovo sponsor in un petroliere giapponese e dal punto di vista economico può tirare un sospiro di sollievo. Cosa che non fa Honda, alle prese con il problema Stoner e con un braccio di ferro con l’organizzazione del motomondiale che spinge verso la conversione totale a moto CRT che al momento alla HRC pare non interessare affatto. Il posto di Simoncelli è occupato da Bautista che è nono a 1.2 da Lorenzo, mentre il campione del mondo della Moto2 Stefan Bradl, con la Honda del Team cecchinello, è undicesimo a due secondi che per un debuttante assoluto non è male. La Bridgestone invece si è presentata in Malesia con un nuovo tipo di gomma che non è però ancora quello definitivo. Dopo le polemiche sulla sicurezza e sulla guidabilità emerse lo scorso anno e con l’ingresso delle CRT il costruttore giapponese sta approntando un tipo di gomme che sia meno ostico e che vada prima in temperatura.

LE CRT

Mentre nel test privato di Valencia (ieri e oggi) le Aprilia ART non stanno andando affatto male, con De Puniet a poco più di un secondo dal miglior giro in gara, soffrono moltissimo le altre CRT presenti in Malesia. Soffrono la prestazione pura, essendo un circuito velocissimo dove la prestazione pura conta, e soffrono la mancanza di sviluppo, soprattutto nel settore elettronico. Colin Edwards con la Suter BMW è il migliore, ma con un distacco di 6 secondi e mezzo da Lorenzo, davanti alle BQR-FTR di Torres e di Silva a oltre 9 secondi che pagano la gioventù del progetto e la qualità di chi le guida.

TUTTI I TEMPI


1. Jorge Lorenzo (Yamaha) 2’01.657 (giri 19/30)
2. Dani Pedrosa (Honda) 2’02.003 (giri 44/49)
3. Cal Crutchlow (Yamaha) 2’02.221 (giri 33/26)
4. Ben Spies (Yamaha) 2’02.234 (giri 28/28)
5. Valentino Rossi (Ducati) 2’02.392 (giri 43/37)
6. Andrea Dovizioso (Yamaha) 2’02.751 (giri 16/20)
7. Hector Barbera (Ducati) 2’02.773 (giri 24/41)
8. Katsuyuki Nakasuga (Yamaha) 2’02.829 (giri 29/32)
9. Alvaro Baustista (Honda) 2’02.869 (giri 44/45)
10. Nicky Hayden (Ducati) 2’03.151 (giri 25/30)
11. Stefan Bradl (Honda) 2’03.668 (giri 28/44)
12. Karel Abraham (Ducati) 2’03.781 (giri 36/39)
13. Franco Battaini (Ducati) 2’04.869 (20/35)
14. Casey Stoner (Honda) 2’07.163 (giri 1/4)
15. Colin Edwards (Suter-BMW) 2’08.240 (giri 12/20)
16. Jordi Torres (BQR-Kawasaki) 2’10.671 (giri 38/42)
17. Ivan Silva (BQR-Kawasaki) 2’11.267 (giri 12/12)

Fonte: sportmediaset.it