MotoGP Le Mans: la pagella del Dicos




DANI PEDROSA 10: Sulla ruota di Le Mans esce il numero 26 dello spagnolo. Ingaggia un bel duello con Dovizioso, ma quando decide di salutare la compagnia, nonostante una piccola sbavatura, prende il largo. Da applausi il sorpasso chirurgico sull’avversario ducatista. La classifica gli sorride e quest’anno sembra davvero quello giusto. Squalo!

CAL CRUTCHLOW 9,5: L’inglese è più forte del dolore e salva l’onore della Yamaha. Con una moto privata fa meglio dei compagni di marca ufficiali, e resiste all’indemoniata rimonta di Marquez. Dimostra ancora una volta di meritare una M1 identica in tutto a quella numerata 99; a quando la consegna? Altro che pilota di serie b, quello di Cal è uno dei polsi più pregiati del circus. Good!

MARC MARQUEZ 9+: I primi due giri per l’asso nascente della Hrc sono da incubo. Una volta prese le misure, però, diventa l’incubo degli avversari. Strappa l’ultimo gradino del podio alla faccia dei lunghi e dei jolly calati durante le tornate. Poche chiacchiere, il fenomeno della Motogp è lui. Se saprà dosare la grinta e l’irruenza tipica di chi ha la sua età, avrà, a mio avviso, modo di giocare lo scacco matto al compagno di team. Eccezionale!

ANDREA DOVIZIOSO 9: Nei giorni francesi fa quello che chi lo ha preceduto non è stato in grado di fare in due anni: prima fila in griglia di partenza, alcune tornate al comando, podio sfiorato che regala tanti sorrisi. In soldoni il Dovi ha emozionato chi ha il sistema cardiovascolare desmodromico. Vederlo battagliare con chi è arrivato primo al traguardo, è stato bello. A fine gara ammette che sono ancora lontani dai primi, ma la politica dei piccoli passi in salsa umile, speziata dall’aroma della passione verso la moto che si guida, sembra quella giusta per risalire la china. Applausi!

NICKY HAYDEN 8,5: Non brilla come il coinquilino rosso, ma anche lui al traguardo ha validi motivi per essere soddisfatto. Ad esempio l’aver messo pressione a Rossi e costretto all’errore. Consistente!

ALVARO BAUTISTA 8: E’ il primo privato della Honda al traguardo, e si toglie lo sfizio di arrivare davanti al campione del mondo in carica. Cosa chiedere di più?

JORGE LORENZO 5: Fino al warm up il 99 sembrava essere il numero da ammirare sul gradino più alto del podio. In gara, però, è vittima di problemi tecnici e la sua M1 naufraga nelle retrovie. Più che un martello pneumatico, è sembrato un gommone alla deriva….Per lui un fine settimana da dimenticare. Delusione!

MICHELE PIRRO 8: Conclude la gara in maniera più che dignitosa e mette indietro il più chiacchierato Iannone. Basterà?

VALENTINO ROSSI 4: Ennesimo appello per il pesarese, ennesima sentenza negativa e non per colpa della difesa del suo avvocato. Sulla pista che tanto predilige, colleziona una brutta scivolata. Peccato, perché fino a quel momento Mister 9 volte era stato autore di una bella prova. Senza la sofferenza alla pressione di Hayden, la quarta piazza non sarebbe stata una chimera. Le classifiche di gara e di campionato dicono che non solo è lontano dalla vetta, ma è indietro al privatissimo Crutchlow. A tenerlo legato alla sella della M1 sembrano solo gli sponsor. Rigettato!

HONDA 10: Ha la coppia di piloti più in forma e le sue moto ufficiali sono semplicemente le più veloci.

YAMAHA 7: Ha un ottimo pilota che in gara ha steccato. Ha una seconda guida che le prende da un privato…..In più la M1 sembra parente lontana della moto che l’anno scorso ha vinto…..Urge cambio di direzione!

DUCATI 7,5: La vittoria resta ancora un miraggio, ma la traversata nel deserto sembra quasi giunta al termine. Guai a mollare proprio ora!


IDOVINA CHI?: "Io però che sono vecchio ho visto nel motociclismo prima un dominio inglese, poi italiano, certo sarebbe meglio che non fosse così…ma mai la Dorna ha aiutato piloti spagnoli, mentre è vero che ha aiutato moltissimo piloti di altre nazioni…ed anche qualche italiano ha avuto aiuti economici che nessuno altro ha ricevuto". A chi si riferiva Ezpeleta? E’ giusto aiutare un pilota, quando altri sono costretti a svenarsi pur di far parte del “gioco”?

I NUMERI: I numeri, per quanto possano essere freddi, in alcuni casi si prestano ad interpretazioni. Nel farlo, però, bisogna sempre fare il quadro completo, altrimenti si rischia di passare per oracoli del lotto. In un commento ho sentito dire che il Dovi ha chiuso con lo stesso distacco patito l’anno scorso da Rossi, solo che quest’ultimo arrivò secondo. Vero, ma a mio avviso, se si vuole rendere giustizia a ciò che i numeri dicono, bisogna dire che con la stessa moto dell’anno scorso (Honda e Yamaha quest’anno sono diverse e più performanti) il numero 4 ha girato dodici secondi più rapido. Scusate se è poco……

ALFREDO DI COSTANZO