«La Ducati non deve essere una Yamaha. Piuttosto, una moto che ogni pilota potrà guidare fino al suo limite. In Yamaha era il livello dei piloti a determinare la velocità della moto, non viceversa. Il prossimo anno vorrei vedere i piloti Ducati sparpagliati in griglia, non tutti dietro come ora». Sono le parole di Jeremy Burgess, che risponde cosi alla Gazzetta dello Sport quando infila il dito nella piaga chiedendo se la Ducati sarà “Yamahizzata” nel 2012.
Il capo tecnico di Valentino Rossi, e compagno di mille avventure, non se la sente di condannare la Ducati per le scelte ingegneristiche prese in passato, ma sotto sotto, il suo non è un complimento quando parla di telaio perimetrale e errato utilizzo del carbonio: «Non sono pro o contro questa soluzione (il doppio trave n.d.r.). Sarebbe sbagliato buttare via in un colpo cinque anni di lavoro, piuttosto serve un progetto parallelo che non sia incentrato solo sulla moto in carbonio. Puntare subito sul carbonio ha reso tutto più difficile, sappiamo troppo poco del suo comportamento applicato alle moto da corsa».
Dopo il flop GP11.1, anche Jeremy Burgess conferma che si sta lavorando a soluzioni completamente nuove: «Io non ho mai pensato che sarebbe stata la moto del prossimoanno. La Ducati ha una storia giovane e per la prima volta ha al timone un pilota esperto come Valentino. Sono convinto che tra qualche mese ci guarderemo indietro e diremo che abbiamo fatto bene. Vogliamo una moto facile, ripercorrendo la strada del 2004: trovammo una Yamaha che l’anno prima aveva fatto soloun podio e che oggi è la moto di riferimento».
MotoGP Indianapolis 2011: orari e diretta tv
Quest’ultimo week-end di agosto si annuncia rombante, con l’appuntamento statunitense di Indianapolis della MotoGP e delle categorie cadette. Le prime a scendere in pista saranno le moto della classe 125 che affronteranno, nella prima sessione di prove libere, Venerdì 26 alle 15:15 ora Italiana (nell’Indiana saranno le 9:15) girando fino alle 15:55. Alle 16:10, sarà il turno della MotoGP, con i piloti e i tecnici che inizieranno a capire la pista. Alle 16:55 bandiera a scacchi per la MotoGP che cederà il testimone, alle 17:10, alle Moto2 che avranno tempo fino alle 17:55 per prendere confidenza con il tracciato. La seconda sessione di prove libere seguirà i seguenti orari: classe 125 dalle 19:15 alle 19:55; MotoGP dalle 20:10 alle 20:55 e Moto2 dalle 21:10 alle 21:55. La prima giornata di prove potrà essere seguita sul canale Mediaset Premium “Premium MotoGP” mentre Italia 1 trasmetterà una sintesi delle prove dalle ore 01:15 di Sabato.
Sabato 28 agosto si entrerà nel vivo, con la “rifinitura” del mattino, a Indianapolis saranno nove, con la classe 125 che affronterà la seconda sessione di prove libere quando in Italia saranno dalle quindici alle 15:40. Seguirà la Moto GP dalle 15:55 alle 16:55 e Moto2 dalle 17:10 alle 18:10. Alle 18:55 tutti davanti ai televisori per le qualifiche, trasmesse in diretta da Italia 1. I primi a dare battaglia saranno i piloti della classe 125 che scenderanno in pista alle diciannove precise. Dopo quaranta potremo conoscere la prima griglia di partenza. Alle 19:55 semaforo verde per i bolidi della MotoGP che si contenderanno la pole position fino alle 20:55. Chiuderà la sessione di qualifica Moto2 dalle 21:10 alle 21:55.
I cancelli del circuito si apriranno, in Indiana, domenica mattina presto, quando noi ci apprestiamo a pranzare. I Warm Up sono previsti dalle 14:40 alle 15:00 per la Classe 125, dalle 15:10 alle 15:30 per la Moto2 e dalle 15:40 alle 16:00 per la MotoGP. La diretta di Canale 5 inizierà alle 17:45 con la 125, a seguire, alle 19:15 Moto2 e infine alle ventuno ore italiane l’attesa gara di MotoGP.
Lutto nel motociclismo, muore Claudio Castiglioni
Claudio Castiglioni si è spento a 63 anni in una clinica di Varese questa mattina. La notizia è di pochi minuti fa e non sappiamo ancora quale sia il motivo del decesso, ma ci lascia un pezzo importante della storia motociclistica italiana sia sportiva che di produzione. Già presidente di Cagiva, dagli anni ‘50 di proprietà della famiglia Castiglioni, ha acquistato i marchi Ducati ed MV Agusta portando a compimento due rinascite che hanno portato l’eccellenza italiana su nuovi livelli.
Sue le vittorie Cagiva nel motomondiale dalla 500 di Randy Mamola del 1988 fino all’ultima V594 di John Kocinski e il debutto della Ducati 916 disegnata da Massimo Tamburini; con lui ha creato anche quel capolavoro che si chiama MV F4, icona sportiva degli ultimi 20 anni al pari della cugina bicilindrica di Borgo Panigale. Sotto la sua direzione è nato anche il Ducati Monster, altro masterpiece che ha rivoluzionato il mercato delle moto stradali.
Sue le vittorie Cagiva nel motomondiale dalla 500 di Randy Mamola del 1988 fino all’ultima V594 di John Kocinski e il debutto della Ducati 916 disegnata da Massimo Tamburini; con lui ha creato anche quel capolavoro che si chiama MV F4, icona sportiva degli ultimi 20 anni al pari della cugina bicilindrica di Borgo Panigale. Sotto la sua direzione è nato anche il Ducati Monster, altro masterpiece che ha rivoluzionato il mercato delle moto stradali.
Anche Hayden ha scelto nuova versione
Mentre Honda e Yamaha provavano le loro moto in versione 2012, la Ducati ha utilizzato la giornata di test di Brno per risalire la china al più presto. L'indicazione più importante uscita dalle prove ceche è che anche Nicky Hayden, dopo Rossi, ha deciso di dare fiducia alla GP11.1, l'evoluzione della Desmosedici messa in pista in questa stagione. Di sicuro "Kentucky Kid" ha intenzione di utilizzarle nel prossimo GP di Indanapolis.
"Dopo un’uscita con la GP11 ho preso la GP11.1 e, come già era successo a Laguna, ho immediatamente replicato il mio giro veloce. Da lì ho fatto dei piccoli progressi, passo dopo passo. Mi sono divertito, è sempre bello vedere che si fanno progressi e il feeling migliora e la mia idea è di usare la GP11.1 a Indy”, ha confermato Hayden.
Un segnale importante per l'ingegner Filippo Preziosi e il suo staff, alle prese con una stagione inaspettatamente intricata. Certo, il divario con le moto del gruppo di testa è ancora notevole e potrebbe essere necessario un cambio radicale (leggi telaio perimetrale) per colmarlo.
D'altronde le parole di Valentino dopo il test di Brno ("se miglioriamo da una parte, peggioriamo dall'altra") lasciano trapelare un po' di preoccupazione. Proprio per questo il fatto che anche Hayden si concentri sulla GP11.1 permetterà alla squadra di poter trovare più rapidamente le soluzioni ai tanti problemi tecnici di Borgo Panigale.
"Dopo un’uscita con la GP11 ho preso la GP11.1 e, come già era successo a Laguna, ho immediatamente replicato il mio giro veloce. Da lì ho fatto dei piccoli progressi, passo dopo passo. Mi sono divertito, è sempre bello vedere che si fanno progressi e il feeling migliora e la mia idea è di usare la GP11.1 a Indy”, ha confermato Hayden.
Un segnale importante per l'ingegner Filippo Preziosi e il suo staff, alle prese con una stagione inaspettatamente intricata. Certo, il divario con le moto del gruppo di testa è ancora notevole e potrebbe essere necessario un cambio radicale (leggi telaio perimetrale) per colmarlo.
D'altronde le parole di Valentino dopo il test di Brno ("se miglioriamo da una parte, peggioriamo dall'altra") lasciano trapelare un po' di preoccupazione. Proprio per questo il fatto che anche Hayden si concentri sulla GP11.1 permetterà alla squadra di poter trovare più rapidamente le soluzioni ai tanti problemi tecnici di Borgo Panigale.
Preziosi: stiamo cercando l’armonia
Filippo Preziosi è l’uomo dei misteri, parla con tono pacato e il sorriso nascosto nei suoi occhi rivela più di quanto facciano le sue parole. Schiva le domande come uno slalomista i paletti con la sicurezza che il traguardo è vicino. Si diverte a tenere sulle spine “quando faremo qualcosa di nuovo lo vedrete in pista” e lascia aperta ogni possibilità. Un telaio in alluminio? “Il materiale in cui è costruito non è l’elemento determinante, abbiamo esperienza con quella lega”. Un motore non portante? “Nella storia della Ducati ci sono esempi simili”. Una telaio monoscocca ma più lungo? “E’ una soluzione tecnicamente praticabile”.
L’immagine della Desmosedici 2012 diventa sempre più nebulosa, ma il papà delle moto da corsa made in Borgo Panigale sembra avere le idee chiare, solo non vuole svelare niente prima del tempo. “Oggi stiamo lavorando per scoprire quale sarà la direzione da prendere nello sviluppo per il futuro – spiega l’ingegnere Preziosi- Stiamo provando diversi setup, differenti distribuzioni dei pesi”. L’obiettivo è anche quello di trovare le regolazioni che meglio si sposano con gli pneumatici costruiti dalla Bridegstone. “Queste gomme – sottolinea – sono al top per prestazioni, ma per raggiungere questo risultato sono stati realizzati in modo completamente diverso da qualsiasi altra gomma per moto. La moto deve adattarsi perfettamente per riuscire a sfruttarli al meglio”.
L’obiettivo per il futuro è la ricerca “dell’armonia delle singole parti fra loro, è questo che fa la differenza – dice Preziosi – soprattutto se la moto entra in sintonia con le caratteristiche di guida del pilota”. E il pilota è il punto certo su cui si basano tutti i progetti per il futuro: “Valentino sta facendo un lavoro incredibile, con nessun altro saremmo riusciti a far debuttare una moto nuova a campionato in corso. Sapevamo che avremmo incontrato delle difficoltà e Rossi le ha accettate. Se guardassimo solo alla prestazione pura, con il materiale a disposizione potrebbe andare più forte, ma stiamo guardando avanti. Sa che l’importante è fare dei passi avanti, portando avanti delle prove che magari lo rallentano per il lavoro in vista della gara”. Promosso a pieni voti anche Jeremy Burgess: “condividiamo le sue scelte al 100 per cento”.
La sintonia fra l’ingegnere e Valentino sembra essere totale, anche per quanto riguarda i progetti a lungo termine. Ieri il Dottore ha detto che per il futuro bisognerà lavorare affinando il materiale a disposizione e contemporaneamente sviluppare qualcosa di completamente nuovo. “Avrei dato la stessa sua risposta – dichiara Preziosi – è quella la strada da seguire, sviluppare quello che abbiamo e confrontarlo con i nuovi progetti, come abbiamo sempre fatto”.
Oggi in pista c’erano le Honda 1000 e la nuova moto dell’ala dorata non è sfuggita all’occhio di Preziosi. “Mi sembra abbiano fatto una moto identica a quella attuale – sono le sue parole – ridimensionandola per il nuovo motore. È una scelta condivisibile, meglio cambiare meno possibile quando il progetto è vincente. Anche in Ducati abbiamo seguito questa strada, la GP12 è nata l’anno scorso dalla GP11”.
Ma la Ducati di domani come sarà? “E’ un prototipo in divenire che si basa per il suo sviluppo su tutte le informazioni che stiamo continuando a raccogliere”. E il mistero continua.
MotoGP 2011: situazione in casa Ducati dopo Brno
Valentino Rossi e la Ducati sono uscite dal GP di Brno con qualche speranza in più per il finale di stagione. Il pilota italiano e nove volte campione del mondo, ha conquistato infatti il sesto posto al traguardo finale, precedendo di 1 posizione il compagno di squadra Nicky Hayden che alla bandiera a scacchi ha invece fatto segnare il settimo piazzamento. Per le Ducati il week end era cominciato malissimo con Rossi undicesimo nelle prime prove libere del venerdì e con Nicky addirittura quattordicesimo. Man mano però le cose sono cominciate a migliorare, con i primi gap ridotti e con una qualifica che ha consegnato il sesto miglior tempo proprio a Valentino.
In gara le Ducati hanno pagato molto nei giri iniziali, con distacchi pesanti dalle moto di testa già dopo i primi 5 giri. Fortunatamente per Rossi e Hayden col passare del tempo le moto hanno iniziato a mantenere un profilo di gara costante, cosicché entrambi i piloti sono riusciti a risalire di qualche posizione e complice anche le cadute che hanno spazzato via 4 piloti in tutta la gara, hanno consolidato la sesta e la settima posizione. Un risultato che fa ben sperare per le prossime 6 gara, ultime di questa MotoGP 2011 ed ultime gare per la classe MotoGP in assoluto, prima del passaggio alla Moto1.
Certo è pur vero che i tifosi non sono abituati a vedere le Ducati arrancare nel gruppo centrale dei piloti e che quest’anno le rosse hanno conquistato al massimo un paio di podi, non risultando mai affidabili. Sia Rossi che Hayden si augurano di chiudere al meglio quest’ultima stagione di MotoGP e siamo certi che entrambi i piloti assieme ai tifosi non vedono l’ora che la stagione si concluda presto
MotoGP, Brno: domina Stoner in solitaria. Rossi 6° Hayden 7°
1 STONER C.Repsol Honda TeamLap 22
2 DOVIZIOSO A.Repsol Honda Team+6.532
3 SIMONCELLI M.San Carlo Honda Gresini+7.792
4 LORENZO J.Yamaha Factory Racing+8.513
5 SPIES B.Yamaha Factory Racing+10.186
6 ROSSI V.Ducati Team+12.632
7 HAYDEN N.Ducati Team+23.037
8 EDWARDS C.Monster Yamaha Tech 3+24.189
9 AOYAMA H.San Carlo Honda Gresini+25.202
10 BARBERA H.Mapfre Aspar Team MotoGP+36.566
11 ELIAS T.LCR Honda MotoGP+36.679
12 DE PUNIET R.Pramac Racing Team+37.109
13 CAPIROSSI L.Pramac Racing Team+48.911
Brno, Pedrosa poleman, con Lorenzo e Stoner attenti più al mondiale che al crono. Rossi "mezzo" miracolo
Le qualifiche tolgono alla Honda l’en-plain della prima fila delle libere di ieri anche se un Dani Pedrosa da fuochi d’artificio torna a riprendersi lo scettro del miglior tempo (1.56.591) e quindi a dettar legge davanti a Jorge Lorenzo (+0.113) e a Casey Stoner (+0.269), entrambi attenti al cronometri e ancor di più alla classifica genarle.
E’ questo il terzetto della prima fila, con le frecciate dei giri più veloci e col passo giusto, in grado domani di giocarsi la vittoria. Tanto di cappello allo spagnolo della Honda, indubbiamente super, ma anche più libero da condizionamenti legati alla classifica, che invece “legano” Lorenzo e Stoner. Soprattutto l’australiano pare non abboccare all’amo di chi vuole trascinarlo nella bagarre pre gara. Un esempio di acquisita maturità, pur se il “canguro” non perde i suoi “vizi”, come dimostra la caduta sul bagnato in mattinata e un nervosismo e una insoddisfazione permanente, fuori misura.
La seconda fila ritrova Valentino Rossi, sesto tempo (+0.776) dietro a Spies e Simoncelli, ma davanti alla Honda factory di Dovizioso, sempre più “figlio minore” della compagnia che conta.
Per Rossi, quasi otto decimi di distacco restano un muro di pietra. Ma va riconosciuto al nove volte campione del Mondo una indomabile volontà di non mollare, una ricerca di agganciarsi a chi corre per il podio. Il cronometro dimostra che il gap resta forte, che l’elastico fra bagnato e asciutto non muta la sostanza, ma dimostra anche che quando Valentino torna a credere in se stesso, la situazione è meno pesante, fino a far tornare il sorriso al Team e la speranza agli aficionados.
Si deve gridare al miracolo? Assolutamente no. Il nono tempo di Hayden (+1.130), per non parlare delle altre Ducati, dice chiaramente che oggi, al di là delle sigle delle “rosse”, è Rossi a fare la differenza nella Casa bolognese. Si vedrà domani, su un circuito tosto, tutto da raccordare, se il pesarese sarà in grado di sfruttare positivamente l’evoluzione della gara. In palio, c’è più di un podio: c’è da capire se la strada intrapresa a Bologna ha ancora un minimo di possibilità di successo o se è l’ora di buttar via tutto e ripartire dal foglio bianco.
Per il resto, vola forte Spies e sta abbottano Simoncelli, forse anche troppo “impegnato” a non commettere l’ennesima cazzata. Peccato per Hopkins, la cui sfortuna, toglie la possibilità di averlo fra i protagonisti della seconda linea. Il circuito si presto a uno spettacolo per palati fini e il tempo promette bene.
MotoGP, Brno: Rossi 6°
1 26 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda 298,0 1′56.591
2 1 Jorge LORENZO SPA Yamaha Factory Racing Yamaha 291,4 1′56.70
3 27 Casey STONER AUS Repsol Honda Team Honda 295,5 1′56.860
4 11 Ben SPIES USA Yamaha Factory Racing Yamaha 289,3 1′57.178
5 58 Marco SIMONCELLI ITA San Carlo Honda Gresini Honda 291,5 1′57.351
6 46 Valentino ROSSI ITA Ducati Team Ducati 289,9 1′57.367
7 4 Andrea DOVIZIOSO ITA Repsol Honda Team Honda 295,6 1′57.442
8 5 Colin EDWARDS USA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 291,7 1′57.676
9 69 Nicky HAYDEN USA Ducati Team Ducati 289,4 1′57.721
10 7 Hiroshi AOYAMA JPN San Carlo Honda Gresini Honda 294,8 1′57.784
11 35 Cal CRUTCHLOW GBR Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 290,9 1′57.797
12 24 Toni ELIAS SPA LCR Honda MotoGP Honda 294,3 1′58.245
13 8 Hector BARBERA SPA Mapfre Aspar Team MotoGP Ducati 295,6 1′58.273
14 19 Alvaro BAUTISTA SPA Rizla Suzuki MotoGP Suzuki 295,6 1′58.274
15 14 Randy DE PUNIET FRA Pramac Racing Team Ducati 289,2 1′58.889
16 65 Loris CAPIROSSI ITA Pramac Racing Team Ducati 290,0 1′58.938 2
17 17 Karel ABRAHAM CZE Cardion AB Motoracing Ducati 292,5 1′58.946
2 1 Jorge LORENZO SPA Yamaha Factory Racing Yamaha 291,4 1′56.70
3 27 Casey STONER AUS Repsol Honda Team Honda 295,5 1′56.860
4 11 Ben SPIES USA Yamaha Factory Racing Yamaha 289,3 1′57.178
5 58 Marco SIMONCELLI ITA San Carlo Honda Gresini Honda 291,5 1′57.351
6 46 Valentino ROSSI ITA Ducati Team Ducati 289,9 1′57.367
7 4 Andrea DOVIZIOSO ITA Repsol Honda Team Honda 295,6 1′57.442
8 5 Colin EDWARDS USA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 291,7 1′57.676
9 69 Nicky HAYDEN USA Ducati Team Ducati 289,4 1′57.721
10 7 Hiroshi AOYAMA JPN San Carlo Honda Gresini Honda 294,8 1′57.784
11 35 Cal CRUTCHLOW GBR Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 290,9 1′57.797
12 24 Toni ELIAS SPA LCR Honda MotoGP Honda 294,3 1′58.245
13 8 Hector BARBERA SPA Mapfre Aspar Team MotoGP Ducati 295,6 1′58.273
14 19 Alvaro BAUTISTA SPA Rizla Suzuki MotoGP Suzuki 295,6 1′58.274
15 14 Randy DE PUNIET FRA Pramac Racing Team Ducati 289,2 1′58.889
16 65 Loris CAPIROSSI ITA Pramac Racing Team Ducati 290,0 1′58.938 2
17 17 Karel ABRAHAM CZE Cardion AB Motoracing Ducati 292,5 1′58.946