1993 Ducati 900ss High & Low Pipe










1993 Ducati 900SS tubo a bassa
La chiamata proveniva da nostri vicini del Nord: si può costruire una bicicletta per un bel chappy dal Canada? Sempre ambasciatori internazionali di buona volontà, abbiamo risposto con "accidenti!"

Noi di provenienza imperfetta ma il suono 93 900SS e lo ha scomposto. Utilizzando gli stampi dal 900SS prima, abbiamo ricostruito il telaio e la carrozzeria manufatto. Questo ci ha aiutato giustificare le ore che abbiamo preso modellare le parti originali. Il cliente voleva un bis della vernice che abbiamo usato sulla moto tubo di lancio alto, ma noi lo convinse ad andare con una variazione sul tema originale. Builder conosce meglio! Molti dei pezzi Ducati di stock sono stati mantenuti questo andare in giro ..

1993 Ducati 900SS tubo ad alta
Check out questa storia di Cenerentola: Boy incontra bike, bici piace Boy, Boy bike crash. Continua a leggere. C'è di meglio. Dalle ceneri del suo telaio danneggiato, tutte le parti sono stati rimossi. A uno di un tipo di coda in fibra di vetro sezione è stato creato per lavorare con una struttura sezionata magazzino che è stato ricostruito dai supporti motore posteriori indietro. Le proporzioni di questa moto uno mette in mente di Spaggiari e Scuderia Ducati TT2 di Tony Rutter. Ancora una volta, un pezzo GFTP è stato creato proprio per questo aumento fenice dalle sue ceneri: un cupolino anteriore modificato 900SS di accettare i fari e indicatori di direzione. Il serbatoio è una collaborazione di un serbatoio 900SS e un tardo anni '80 750 Sport. I supporti personalizzati e parti corsa d'epoca completano il pacchetto.

PATA NEGRA by Radical Ducati



















- RAD 02 telaio in alluminio
- RAD 02 Montjuich telaio in alluminio posteriore
- RAD 02 staffa anteriore in alluminio
- RAD 02 Ergal asta di altezza delle sospensioni posteriori
- RAD 02 forcellone in alluminio
- RAD 02 Ergal lavorato CNC gioghi Triple Bridge
- RIZOMA Poggiapiedi
- K SERVICE Fork
- K SERVICE Rear shock
- Ammortizzatore di sterzo K SERVICE
- EVR 3 ECU
- Racing cablaggio
- Aviacompositi dashboard
- Lipo Battery 5 amp
- 1000'03 motore Mostro overbored a 1150 cc. Portate teste, alberi a camme SBkorse, alleggerito albero motore, bielle Carillo, Pistal Racing, i pistoni ad alta Comp llight lega volano, frizione EVR antihoping
- RAD 02 2V airbox in fibra di carbonio
- WOLFMAN 2 in 1 sistema di scarico con megafono SPARK
- DISCACCIATI radiale frizione e pompe freno
- Rotori anteriori Discacciati
- Discacciati pinze anteriori radiali
- DISCACCIATI 200 millimetri rotore + pinza
- BST in fibra di carbonio ruote
- RAD02 fibra di carbonio serbatoio carburante
- RAD02 carbonfiber Montjuich cupolino
- RAD02 carbonfiber Montjuich TT sedile singolo
- Fibra di carbonio front RAD e parafango posteriore
- RAD carbonfiber gara Puntale

"Contenti, ma piedi per terra"


La tre giorni di test di Sepang, la prima della stagione in MotoGP, si è chiusa con un bilancio più che positivo in casa Ducati. E il primo a essere soddisfatto è Valentino Rossi. "Siamo contenti, ma teniamo i piedi per terra. Quello di 2'00"8 comincia ad essere un tempo interessante. Le due Honda e le due Yamaha sono ancora davanti, però noi consideriamo questo test un punto di partenza", ha detto il pesarese al termine della giornata.
I motivi per essere ottimisti non mancano: "L'anteriore adesso mi permette di guidare un po' di più come sono capace, la moto reagisce bene alle modifiche e abbiamo le idee chiare su cosa ci manca. In particolare, se riusciremo a migliorare il comportamento della moto in accelerazione potremo fare un consistente passo in avanti". "So che in Ducati il lavoro non si è mai fermato e adesso con le informazioni raccolte continueranno a lavorare sulle aree che abbiamo individuato. Anche se magari ci vorrà un po', è vero che da qui alla prima gara manca ancora tempo. Dobbiamo crescere e quindi stiamo con i piedi per terra ma io sono contento di come è andata", ha concluso.
Sta di fatto che a Borgo Panigale comincia a sciogliersi un po' di tensione dopo un 2011 disastroso. 'Avevamo un chiaro problema lo scorso anno - ha spiegato il dg di Ducati Corse, Filippo Preziosi - ed era principalmente nel ''turning'' (ovvero nel far girare la moto, ndr) e su quello ci siamo concentrati nella scorsa stagione, prima evolvendo la moto che c'era, poi facendo debuttare il nuovo telaio perimetrale a Valencia. La maggiore emozione ce l'avevamo avuta prima di partire per i test di Jerez di gennaio perché potevamo avere dei problemi di funzionalità che avrebbero potuto addirittura mettere in discussione questa prova. Prima con Carlos Checa a Jerez, poi con Valentino Rossi e Nicky Hayden in parte finché ha potuto guidare, abbiamo avuto la conferma che il nostro lavoro è andato nella direzione giusta. Naturalmente sappiamo quanto sono forti i nostri avversari e a che punto sono le loro moto: primo, partono da una 800 che è già molto a posto; secondo, lavorano sulle mille da aprile dello scorso anno perfezionandole come noi facciamo adesso da pochi giorni''.
I privati hanno la Desmosedici in versione Valencia 2011, e si attendono le evoluzioni del team ufficiale per fare bella figura: ''In questo momento è difficile dire se potremo fornire anche ai nostri clienti l'ultima versione della Desmosedici, dipende dai costi di sviluppo e da molti altri fattori. Per ora la moto che hanno ricevuto i privati sarà quella con cui faranno la stagione''.
STONER E LORENZO SODDISFATTI
Se Rossi è contento, comunque, Casey Sponer e Jorge Lorenzo lo sono ancora di più. “In generale è stato un buon test, purtroppo abbiamo girato solo due giorni invece di tre, ma grazie anche alle favorevoli condizioni meteo, siamo riusciti a svolgere un ottimo lavoro. Aver saltato il primo giorno non ci ha penalizzato troppo, siamo riusciti ugualmente a completare tutto il programma previsto per questi test. Probabilmente, il primo giorno le condizioni della pista non erano molto buone come possiamo vedere dai tempi, che non sono stati troppo veloci. Fisicamente con la schiena non mi sento ancora al massimo della forma, mentre la moto funziona bene. Abbiamo fatto progressi riuscendo a ridurre un po’ il chattering, abbiamo provato varie cose, alcune soluzioni di setting dell’ammortizzatore, che non a vevamo avuto occasione di provare prima. Adesso non vedo l’ora di tornare in Svizzera da Adriana e aspettare la nascita della nostra bambina”, ha detto l'australiano della Honda.
Parole quasi identiche per Lorenzo. "Sono davvero soddisfatto, sono riuscito a migliorare il mio miglior record qui a Sepang. Abbiamo provato svariate cose, alcune ci hanno fatto registrare progressi, con un importante miglioramento su tutto. Sappiamo anche dove dobbiamo migliorare in futuro. L'elettronica non è ancora perfetta, ma la moto è dotata di un grande potenziale, siamo ottimisti. Gli ingegneri Yamaha hanno lavorato duramente e hanno svolto un ottimo lavoro. Ho messo a referto il mio miglior crono a mezzogiorno, il momento più difficile viste le condizioni meteo, quindi è stata sicuramente una cosa positiva. Vediamo quando torneremo cosa riusciremo a fare", ha commentato lo spagnolo della Yamaha.
Fonte: sportmediaset.it

Preziosi: Rossi ha promosso la Ducati


Filippo Preziosi, il direttore tecnico di Ducati, non è voluto mancare al debutto in pista nella mani dei due piloti ufficiali della sua nuova creatura, la GP12, ed è volato in Malesia insieme alla squadra corse e al test team. Una spedizione in grande stile quella della Casa di Borgo Panigale a Sepang, con una dozzina di tecnici in più rispetto al solito. “In verità l’emozione più grande l’ho provata prima di partire per Jerez – confessa – lì con Battaini e Checa dovevamo avere la conferma che la nuova moto non avessero problemi di affidabilità e funzionalità”. Il rischio era che la nuova Desmosedici non fosse pronta per il debutto in Malesia, motivo per cui Ducati ha portato anche quattro evoluzioni della GPZero provata a Valencia, che sono rimaste ferme ai box sotto i teli.
Tutto è però andato per il verso giusto e le sensazioni ricavate da Rossi hanno dimostrato che la nuova moto è nata bene. “La maggiore difficoltà è stata capire quale fosse l’idea giusta – ha rivelato l’ingegnere – I problemi erano chiari e anche le indicazioni dei piloti, lo scorso anno abbiamo compiuto delle prove che ci hanno spinto in una determinata direzione, ma l’unica verifica possibile è quella del pilota, non si possono fare simulazioni al computer per questo genere di cose”. E il pilota ha approvato: “Valentino ha trovato quella confidenza con l’anteriore che gli mancava – conferma l’ingegnere – Durante lo scorso anno ci eravamo spinti verso questa direzione, ma con dei limiti, cambiando per quanto ci è stato è possibile. In questi giorni abbiamo avuto la conferma che le nostre ipotesi erano corrette”.
Soprattutto i test a Sepang hanno allontanato lo spettro più inquietante, la possibilità che Rossi salito sulla nuova moto non trovasse grandi differenze dalla vecchia come capitato con la GP11. “Avrebbe significato non avere centrato l’obiettivo, avere modificato le parti sbagliate, ma per fortuna non è successo”. Il lavoro non è ancora finito: “la priorità adesso è migliorare la prima parte dell’accelerazione, bisogna intervenire sulla ciclistica, sul motore e sull’elettronica – continua Preziosi - I nostri ingegneri sono al lavoro sulle nuove parti da dopo Natale, momento in cui si è conclusa la progettazione della GP12. La moto che inizierà la stagione in Qatar sarà comunque concettualmente identica a questa”. Le prime evoluzioni, soprattutto di elettronica, saranno portate in pista prima dei prossimi test di fine mese a Sepang, il test team andrà a Valencia dal 20 al 22 febbraio e ci sarà anche Nicky Hayden, se le sue condizioni fisiche lo permetteranno.
Honda e Yamaha sono ancora davanti e il papà della Desmosedici non vuole sbilanciarsi: “sapevamo già qual era il loro livello – spiega – loro sono partiti dal buon riferimento delle 800 ed è dallo scorso aprile che stanno sviluppando la mille. Non quanto miglioreranno da qui a un mese, mi aspetto di vedere tempi intorno all’1’59” basso”. Le nuove moto hanno dimostrato di essere già più veloci di quello scorso anno: “e non mi stupirei che raggiungessero i 350 km/h – dichiara Preziosi – La potenza è molta, nella maggior parte dei circuiti il gas è parzializzato per il 90% del tempo, a Jerez per esempio si tutta la cavalleria per 2” sul 1’40” del giro. L’elettronica taglia la potenza nelle prime tre marce, e in quarta l’antiwheeling interviene continuamente per evitare il ribaltamento”.
Un discorso a parte lo meritano i team satellite, che inizieranno la stagione con una versione evoluta della GPZero. “Anche quella che stanno usando in questi giorni ha diverse parti nuove – conclude – ed Barbera è molto soddisfatto della sua moto, inoltre l’elettronica è la stessa a disposizione della squadra ufficiale, che poi viene modificata per venire incontro alle esigenze di ogni pilota. La GP12 sarà a loro disposizione quando saremo sicuri dei miglioramenti rispetto alla vecchia, poi bisognerà valutare bene tempi e costi, soprattutto in relazione ai vantaggi che darà rispetto alla precedente versione
Fonte: gpone.com

ALTHEA RACING PRESENTA UFFICIALMENTE LA SUA SQUADRA SUPERBIKE 2012


Mercoledì 1 Febbraio presso la sua sede di Civita Castellana, il team Althea Racing ha presentato ufficialmente la sua squadra Superbike 2012 alla presenza di sponsor e rappresentanti della stampa.
Alla fine di questo mese i campioni mondiali SBK 2011 torneranno in pista per il primo round del campionato 2012 ma prima di iniziare questo viaggio, lungo ed inevitabilmente impegnativo, il team manager Genesio Bevilacqua, i piloti Carlos Checa e Davide Giugliano e gli altri componenti della squadra hanno assistito al lancio ufficiale della stagione, svelando anche la nuova livrea delle Ducati 1198 dei due piloti.
Sponsor importanti, inclusi i rappresentanti di Unibat, TIM e SNAI - che saranno i partner principali del team nel 2012 - hanno partecipato ad un pranzo seguito dalla presentazione formale, durante la quale i piloti ed i membri del team hanno parlato delle loro aspettative per la stagione che sta per iniziare. Da notare la presenza di alcuni ospiti speciali come Paolo Flammini, CEO di Infront Motor Sports, Paolo Ciabatti, General Manager di Infront Motor Sports, ed Ernesto Marinelli, Direttore del Progetto SBK per Ducati.
L'evento e' stato seguito da rappresentanti mediatici sia nazionali che internazionali. Gli ospiti hanno anche avuto l'opportunita' di vedere la collezione privata di moto di Genesio Bevilacqua, visto che l'incontro è avvenuto proprio nei locali che ospitano la prestigiosa collezione.
Genesio Bevilacqua, General Manager di Althea Racing, ha dichiarato:
"Sono molto contento di poter presentare ufficialmente il nostro team 2012. Sono confermati come piloti sia il campione SBK Carlos Checa che Davide Giugliano, la nuova speranza di motociclismo italiano. Ringraziamo tutti i nostri sponsor che hanno reso possibile quest'avventura, in particolare Unibat, Snai e TIM. Partiamo con aspettative molto alte, essendo campioni in carica sia in Superbike che in Superstock. Sappiamo che non e' un compito facile perche' la concorrenza e' comunque molto agguerrita, quello che dobbiamo fare e' ripetere le prestazioni incredibili della scorsa stagione, sapendo di poter contare sull'organico del team, fatto da uomini che hanno acquisito sul campo ancora piu' esperienza. Su questo contiamo per fare ancora meglio dell'anno scorso".
Carlos Checa, il vincitore del campionato 2011, e' consapevole del fatto che la sfida sara' ancora piu' difficile quest'anno ma e' comunque molto entusiasta di tornare in pista: "Preferisco non dire tanto, anche perche' e' impossible fare previsioni nel mondo delle corse! Sappiamo pero' che sara' una bella sfida questa stagione, ci sara' una concorrenza piu' forte che mai e noi lotteremo con la stesso moto del 2011. Detto questo, sono molto fiducioso e non vedo l'ora di tornare in pista con la mia squadra. Posso affermare che faremo di tutto per difendere il nostro titolo".
Avendo dimostrato tutto il suo potenziale vincendo la Coppa FIM Superstock 1000 con Althea Racing nel 2011, Davide Giugliano fa un passo molto importante quest'anno e non vede l'ora di battagliare nella categoria Superbike: "Spero di poter fare subito bene. Ho la moto campione del mondo e adesso faccio parte del team campione del mondo e quindi non ho tante scuse! Devo lavorare subito duro ed imparare molto in fretta per poter cominciare a ottenere presto dei buoni risultati".
Il team Althea Racing partirà la prossima settimana per Phillip Island, Australia, dove effettuerà le ultime sessioni di prova prima dell'evento di apertura, che avra' luogo sullo stesso circuito australiano nel weekend del 24-25-26 Febbraio. 
Fonte: ducati.it

Rossi: "Altra giornata positiva"


"E' stata un'altra giornata positiva". Valentino Rossi è soddisfatto della seconda giornata di test in Malesia. Procede bene lo sviluppo della nuova Ducati: "Abbiamo raggiunto l'obiettivo prefissato, arrivare a girare in 2'01 e siamo riusciti a fare altri progressi nel lavoro di set-up della moto", ha rivelato il pesarese. L'obiettivo per il terzo e ultimo giorno di test MotoGP è quello di "rimanere a meno di un secondo dal top, così sarò contento".
Valentino Rossi è concentrato sullo sviluppo della nuova Desmosedici GP12: "D'altro canto, come è normale essendo la GP12 una moto nuovissima, mano a mano che facciamo le nostre prove, capiamo anche quali dettagli non dipendono solo dalla messa a punto e saranno da perfezionare ulteriormente durante le prossime settimane. Le aree le avevamo individuate già martedì, accelerazione ed elettronica, mentre abbiamo avuto la conferma dei progressi fatti con l'anteriore. Honda e Yamaha stanno lavorando sulle rispettive moto da un anno, noi da due giorni, quindi il nostro lavoro è particolarmente impegnativo, ma anche questa era una cosa che ci aspettavamo".
Il pilota di Tavullia avrà un'idea più chiara dopo il terzo giorno di test sulla pista di Sepang: "Sarà un altro momento importante perché potremo fare una valutazione complessiva delle tre giornate e avremo un'idea più nitida di dove siamo rispetto agli altri".
Il suo compagno di squadra, Nicky Hayden, invece è stato fermato dal dolore alla spalla sinistra dopo appena sedici giri. "Quando sono uscito per il primo run - afferma il pilota statunitense, che poi è stato sostituito dal collaudatore Franco Battaini - questa mattina mi sentivo bene e al secondo giro ho abbassato molto il mio miglior tempo di ieri. Poco dopo però ho cominciato a perdere forza nella spalla e non sono più stato in grado di spingere forte. In frenata non ho grossi problemi ma quando la moto si scuote non riesco a tenerla con la forza necessaria. Non volevo rischiare una caduta e peggiorare le cose ed ho preferito fermarmi. Non ne sono contento ma a volte bisogna adattarsi alle circostanze". Hayden, come Valentino, è comunque soddisfatto della nuova moto: "Ducati ha fatto un gran lavoro con la moto nuova, puoi capirlo anche solo guardandola. Vorrei davvero poter provare a guidarla al limite e vedere come reagisce alle modifiche. Giovedì forse proverò a fare qualche altra uscita".
Fonte: sportmediaset.it

MotoGP, a Sepang Rossi sorride


E’ un buon inizio per tutti eccetto Stoner e la Ducati di Rossi nel ruolo della vera osservata speciale sembra aver fatto un buon passo avanti. Peccato che la prima giornata malese sia iniziata solo verso le 13.00 con l’ingresso dei primi piloti in pista. Un violento acquazzone nella notte e nella mattinata ha costretto tutti ad aspettare. Asciugata la pista le condizioni sono tornate ottimali. Caldo, ma senza afa. E’ evidente però che la pista non è gommata e che solo nei prossimi giorni, se non ci si metteranno di nuovo le piogge, assisteremo a miglioramenti sensibili dei tempi che al momento restano in linea con quelli delle 800.

ROSSI E LA DUCATI

Ha del miracoloso, almeno per il momento, il lavoro che ha fatto la Ducati con la sua Desmosedici Gp12. Rossi conclude il primo giorno con il quinto tempo in 2.02.392, staccato al 37esimo dei 43 giri fatti. La strada scelta da Valentino è stata quella di fare molti chilometri e poche soste. Una radicale a metà turno alla quale è seguito il miglior tempo con altri buoni passaggi che gli consegnano un passo di circa due decimi più lento di quello di Ben Spies. Calcolando che Honda e Yamaha sono già pressoché perfette e che Rossi utilizzava per la primissima volta una moto pensata e costruita a tempo di record, diciasmo che vederlo a 7 decimi da Lorenzo invece che ad un secondo e mezzo è parecchio confortante. Dal puntodi vista tecnico la Ducati oltre ad aver modificato la posizione di guida che pone ora i piloti più avanti verso l’avantreno, ha agguinto anche una serie di regolazioni che lo scorso anno non erano possibili, nemmeno col modello Gp0 del test di Valencia che, per quanto disponesse già del telaio perimetrale, non era ancora la moto adatta alle caratteristiche di Rossi. Mentre bisogna fare la tara al tempo di Hayden, che non riesce a fare meglio di un 2.03.1 ad otto decimi da Rossi, ma è ancora alle prese con una spalla messa davvero male, non è niente male di tempo dello spagnolo Barberà con la Ducati Pramac. A lui e ad Abraham la Ducati ha affidato la Gp0 col telaio perimetrale di Valencia e quella resterà la loro moto anche ad inizio stagione fino al momento in cui a Borgo Panigale non saranno riusciti a produrre nuove Gp12 magari ulteriormente modificate compatibilmente con il tempo a disposizione.

STONER INFORTUNATO, LORENZO LEADER

Cominciamo da Stoner, per il quale il discorso è presto fatto: infilandosi la tuta si procura un dolorosissimo strappo muscolare alla schiena storicamente indebolita da un vecchio incidente quando correva in 125. Ce la mette tutta per provare, ma non va oltre i 4 giri prima di abbandonare e di tornare in albergo a sottoporsi alle cure del fisioterapista per cercare di essere in pista nei prossimi due giorni. Il ruolo del migliore passa così a Jorge Lorenzo che mette a segno il suo miglior tempo in 2.01.657 al 19esimo dei trenta fatti. Negli ultimi dieci giri rimane comunque quello con il passo migliore , 5 volte sotto il 2.02. La Yamaha sembra a posto, come già sapevamo, anche se subito dietro c’è la Honda Rc213v ufficiale di Daniel Pedrosa. Nei 48 giri lo spagnolo della Honda riesce una sola volta a girare sul 2.02.0 rimanendo di passo in prevalenza sul 2.02 e 3, mentre si vocifera che la nuova Honda abbia adottato la soluzione del motore con angolo tra le bancate molto più aperto rispetto al passato. Alle sue spalle le due Yamaha di Crutchlow e Spies.

YAMAHA E HONDA, MA ANCHE BRIDGESTONE

Detto che è straordinario il sesto tempo di Andrea Dovizioso con la Yamaha satellite (team Tech 3) alle prese con una spalla che è ancora quasi completamente fuori uso, aggiungiamo che le due case giapponesi stanno fornendo ai loro piloti moto uguali tra loro. Partono cioè tutti con lo stesso pacchetto tecnico. Si tratta di moto che erano già a punto nel corso dei test della scorsa stagione, entrambe con lievi problemi di tendenza all’impennata che sono stati affinati con l’elettronica. La Yamaha peraltro ha anche trovato il nuovo sponsor in un petroliere giapponese e dal punto di vista economico può tirare un sospiro di sollievo. Cosa che non fa Honda, alle prese con il problema Stoner e con un braccio di ferro con l’organizzazione del motomondiale che spinge verso la conversione totale a moto CRT che al momento alla HRC pare non interessare affatto. Il posto di Simoncelli è occupato da Bautista che è nono a 1.2 da Lorenzo, mentre il campione del mondo della Moto2 Stefan Bradl, con la Honda del Team cecchinello, è undicesimo a due secondi che per un debuttante assoluto non è male. La Bridgestone invece si è presentata in Malesia con un nuovo tipo di gomma che non è però ancora quello definitivo. Dopo le polemiche sulla sicurezza e sulla guidabilità emerse lo scorso anno e con l’ingresso delle CRT il costruttore giapponese sta approntando un tipo di gomme che sia meno ostico e che vada prima in temperatura.

LE CRT

Mentre nel test privato di Valencia (ieri e oggi) le Aprilia ART non stanno andando affatto male, con De Puniet a poco più di un secondo dal miglior giro in gara, soffrono moltissimo le altre CRT presenti in Malesia. Soffrono la prestazione pura, essendo un circuito velocissimo dove la prestazione pura conta, e soffrono la mancanza di sviluppo, soprattutto nel settore elettronico. Colin Edwards con la Suter BMW è il migliore, ma con un distacco di 6 secondi e mezzo da Lorenzo, davanti alle BQR-FTR di Torres e di Silva a oltre 9 secondi che pagano la gioventù del progetto e la qualità di chi le guida.

TUTTI I TEMPI


1. Jorge Lorenzo (Yamaha) 2’01.657 (giri 19/30)
2. Dani Pedrosa (Honda) 2’02.003 (giri 44/49)
3. Cal Crutchlow (Yamaha) 2’02.221 (giri 33/26)
4. Ben Spies (Yamaha) 2’02.234 (giri 28/28)
5. Valentino Rossi (Ducati) 2’02.392 (giri 43/37)
6. Andrea Dovizioso (Yamaha) 2’02.751 (giri 16/20)
7. Hector Barbera (Ducati) 2’02.773 (giri 24/41)
8. Katsuyuki Nakasuga (Yamaha) 2’02.829 (giri 29/32)
9. Alvaro Baustista (Honda) 2’02.869 (giri 44/45)
10. Nicky Hayden (Ducati) 2’03.151 (giri 25/30)
11. Stefan Bradl (Honda) 2’03.668 (giri 28/44)
12. Karel Abraham (Ducati) 2’03.781 (giri 36/39)
13. Franco Battaini (Ducati) 2’04.869 (20/35)
14. Casey Stoner (Honda) 2’07.163 (giri 1/4)
15. Colin Edwards (Suter-BMW) 2’08.240 (giri 12/20)
16. Jordi Torres (BQR-Kawasaki) 2’10.671 (giri 38/42)
17. Ivan Silva (BQR-Kawasaki) 2’11.267 (giri 12/12)

Fonte: sportmediaset.it