Preziosi: Rossi ha promosso la Ducati


Filippo Preziosi, il direttore tecnico di Ducati, non è voluto mancare al debutto in pista nella mani dei due piloti ufficiali della sua nuova creatura, la GP12, ed è volato in Malesia insieme alla squadra corse e al test team. Una spedizione in grande stile quella della Casa di Borgo Panigale a Sepang, con una dozzina di tecnici in più rispetto al solito. “In verità l’emozione più grande l’ho provata prima di partire per Jerez – confessa – lì con Battaini e Checa dovevamo avere la conferma che la nuova moto non avessero problemi di affidabilità e funzionalità”. Il rischio era che la nuova Desmosedici non fosse pronta per il debutto in Malesia, motivo per cui Ducati ha portato anche quattro evoluzioni della GPZero provata a Valencia, che sono rimaste ferme ai box sotto i teli.
Tutto è però andato per il verso giusto e le sensazioni ricavate da Rossi hanno dimostrato che la nuova moto è nata bene. “La maggiore difficoltà è stata capire quale fosse l’idea giusta – ha rivelato l’ingegnere – I problemi erano chiari e anche le indicazioni dei piloti, lo scorso anno abbiamo compiuto delle prove che ci hanno spinto in una determinata direzione, ma l’unica verifica possibile è quella del pilota, non si possono fare simulazioni al computer per questo genere di cose”. E il pilota ha approvato: “Valentino ha trovato quella confidenza con l’anteriore che gli mancava – conferma l’ingegnere – Durante lo scorso anno ci eravamo spinti verso questa direzione, ma con dei limiti, cambiando per quanto ci è stato è possibile. In questi giorni abbiamo avuto la conferma che le nostre ipotesi erano corrette”.
Soprattutto i test a Sepang hanno allontanato lo spettro più inquietante, la possibilità che Rossi salito sulla nuova moto non trovasse grandi differenze dalla vecchia come capitato con la GP11. “Avrebbe significato non avere centrato l’obiettivo, avere modificato le parti sbagliate, ma per fortuna non è successo”. Il lavoro non è ancora finito: “la priorità adesso è migliorare la prima parte dell’accelerazione, bisogna intervenire sulla ciclistica, sul motore e sull’elettronica – continua Preziosi - I nostri ingegneri sono al lavoro sulle nuove parti da dopo Natale, momento in cui si è conclusa la progettazione della GP12. La moto che inizierà la stagione in Qatar sarà comunque concettualmente identica a questa”. Le prime evoluzioni, soprattutto di elettronica, saranno portate in pista prima dei prossimi test di fine mese a Sepang, il test team andrà a Valencia dal 20 al 22 febbraio e ci sarà anche Nicky Hayden, se le sue condizioni fisiche lo permetteranno.
Honda e Yamaha sono ancora davanti e il papà della Desmosedici non vuole sbilanciarsi: “sapevamo già qual era il loro livello – spiega – loro sono partiti dal buon riferimento delle 800 ed è dallo scorso aprile che stanno sviluppando la mille. Non quanto miglioreranno da qui a un mese, mi aspetto di vedere tempi intorno all’1’59” basso”. Le nuove moto hanno dimostrato di essere già più veloci di quello scorso anno: “e non mi stupirei che raggiungessero i 350 km/h – dichiara Preziosi – La potenza è molta, nella maggior parte dei circuiti il gas è parzializzato per il 90% del tempo, a Jerez per esempio si tutta la cavalleria per 2” sul 1’40” del giro. L’elettronica taglia la potenza nelle prime tre marce, e in quarta l’antiwheeling interviene continuamente per evitare il ribaltamento”.
Un discorso a parte lo meritano i team satellite, che inizieranno la stagione con una versione evoluta della GPZero. “Anche quella che stanno usando in questi giorni ha diverse parti nuove – conclude – ed Barbera è molto soddisfatto della sua moto, inoltre l’elettronica è la stessa a disposizione della squadra ufficiale, che poi viene modificata per venire incontro alle esigenze di ogni pilota. La GP12 sarà a loro disposizione quando saremo sicuri dei miglioramenti rispetto alla vecchia, poi bisognerà valutare bene tempi e costi, soprattutto in relazione ai vantaggi che darà rispetto alla precedente versione
Fonte: gpone.com

ALTHEA RACING PRESENTA UFFICIALMENTE LA SUA SQUADRA SUPERBIKE 2012


Mercoledì 1 Febbraio presso la sua sede di Civita Castellana, il team Althea Racing ha presentato ufficialmente la sua squadra Superbike 2012 alla presenza di sponsor e rappresentanti della stampa.
Alla fine di questo mese i campioni mondiali SBK 2011 torneranno in pista per il primo round del campionato 2012 ma prima di iniziare questo viaggio, lungo ed inevitabilmente impegnativo, il team manager Genesio Bevilacqua, i piloti Carlos Checa e Davide Giugliano e gli altri componenti della squadra hanno assistito al lancio ufficiale della stagione, svelando anche la nuova livrea delle Ducati 1198 dei due piloti.
Sponsor importanti, inclusi i rappresentanti di Unibat, TIM e SNAI - che saranno i partner principali del team nel 2012 - hanno partecipato ad un pranzo seguito dalla presentazione formale, durante la quale i piloti ed i membri del team hanno parlato delle loro aspettative per la stagione che sta per iniziare. Da notare la presenza di alcuni ospiti speciali come Paolo Flammini, CEO di Infront Motor Sports, Paolo Ciabatti, General Manager di Infront Motor Sports, ed Ernesto Marinelli, Direttore del Progetto SBK per Ducati.
L'evento e' stato seguito da rappresentanti mediatici sia nazionali che internazionali. Gli ospiti hanno anche avuto l'opportunita' di vedere la collezione privata di moto di Genesio Bevilacqua, visto che l'incontro è avvenuto proprio nei locali che ospitano la prestigiosa collezione.
Genesio Bevilacqua, General Manager di Althea Racing, ha dichiarato:
"Sono molto contento di poter presentare ufficialmente il nostro team 2012. Sono confermati come piloti sia il campione SBK Carlos Checa che Davide Giugliano, la nuova speranza di motociclismo italiano. Ringraziamo tutti i nostri sponsor che hanno reso possibile quest'avventura, in particolare Unibat, Snai e TIM. Partiamo con aspettative molto alte, essendo campioni in carica sia in Superbike che in Superstock. Sappiamo che non e' un compito facile perche' la concorrenza e' comunque molto agguerrita, quello che dobbiamo fare e' ripetere le prestazioni incredibili della scorsa stagione, sapendo di poter contare sull'organico del team, fatto da uomini che hanno acquisito sul campo ancora piu' esperienza. Su questo contiamo per fare ancora meglio dell'anno scorso".
Carlos Checa, il vincitore del campionato 2011, e' consapevole del fatto che la sfida sara' ancora piu' difficile quest'anno ma e' comunque molto entusiasta di tornare in pista: "Preferisco non dire tanto, anche perche' e' impossible fare previsioni nel mondo delle corse! Sappiamo pero' che sara' una bella sfida questa stagione, ci sara' una concorrenza piu' forte che mai e noi lotteremo con la stesso moto del 2011. Detto questo, sono molto fiducioso e non vedo l'ora di tornare in pista con la mia squadra. Posso affermare che faremo di tutto per difendere il nostro titolo".
Avendo dimostrato tutto il suo potenziale vincendo la Coppa FIM Superstock 1000 con Althea Racing nel 2011, Davide Giugliano fa un passo molto importante quest'anno e non vede l'ora di battagliare nella categoria Superbike: "Spero di poter fare subito bene. Ho la moto campione del mondo e adesso faccio parte del team campione del mondo e quindi non ho tante scuse! Devo lavorare subito duro ed imparare molto in fretta per poter cominciare a ottenere presto dei buoni risultati".
Il team Althea Racing partirà la prossima settimana per Phillip Island, Australia, dove effettuerà le ultime sessioni di prova prima dell'evento di apertura, che avra' luogo sullo stesso circuito australiano nel weekend del 24-25-26 Febbraio. 
Fonte: ducati.it

Rossi: "Altra giornata positiva"


"E' stata un'altra giornata positiva". Valentino Rossi è soddisfatto della seconda giornata di test in Malesia. Procede bene lo sviluppo della nuova Ducati: "Abbiamo raggiunto l'obiettivo prefissato, arrivare a girare in 2'01 e siamo riusciti a fare altri progressi nel lavoro di set-up della moto", ha rivelato il pesarese. L'obiettivo per il terzo e ultimo giorno di test MotoGP è quello di "rimanere a meno di un secondo dal top, così sarò contento".
Valentino Rossi è concentrato sullo sviluppo della nuova Desmosedici GP12: "D'altro canto, come è normale essendo la GP12 una moto nuovissima, mano a mano che facciamo le nostre prove, capiamo anche quali dettagli non dipendono solo dalla messa a punto e saranno da perfezionare ulteriormente durante le prossime settimane. Le aree le avevamo individuate già martedì, accelerazione ed elettronica, mentre abbiamo avuto la conferma dei progressi fatti con l'anteriore. Honda e Yamaha stanno lavorando sulle rispettive moto da un anno, noi da due giorni, quindi il nostro lavoro è particolarmente impegnativo, ma anche questa era una cosa che ci aspettavamo".
Il pilota di Tavullia avrà un'idea più chiara dopo il terzo giorno di test sulla pista di Sepang: "Sarà un altro momento importante perché potremo fare una valutazione complessiva delle tre giornate e avremo un'idea più nitida di dove siamo rispetto agli altri".
Il suo compagno di squadra, Nicky Hayden, invece è stato fermato dal dolore alla spalla sinistra dopo appena sedici giri. "Quando sono uscito per il primo run - afferma il pilota statunitense, che poi è stato sostituito dal collaudatore Franco Battaini - questa mattina mi sentivo bene e al secondo giro ho abbassato molto il mio miglior tempo di ieri. Poco dopo però ho cominciato a perdere forza nella spalla e non sono più stato in grado di spingere forte. In frenata non ho grossi problemi ma quando la moto si scuote non riesco a tenerla con la forza necessaria. Non volevo rischiare una caduta e peggiorare le cose ed ho preferito fermarmi. Non ne sono contento ma a volte bisogna adattarsi alle circostanze". Hayden, come Valentino, è comunque soddisfatto della nuova moto: "Ducati ha fatto un gran lavoro con la moto nuova, puoi capirlo anche solo guardandola. Vorrei davvero poter provare a guidarla al limite e vedere come reagisce alle modifiche. Giovedì forse proverò a fare qualche altra uscita".
Fonte: sportmediaset.it

MotoGP, a Sepang Rossi sorride


E’ un buon inizio per tutti eccetto Stoner e la Ducati di Rossi nel ruolo della vera osservata speciale sembra aver fatto un buon passo avanti. Peccato che la prima giornata malese sia iniziata solo verso le 13.00 con l’ingresso dei primi piloti in pista. Un violento acquazzone nella notte e nella mattinata ha costretto tutti ad aspettare. Asciugata la pista le condizioni sono tornate ottimali. Caldo, ma senza afa. E’ evidente però che la pista non è gommata e che solo nei prossimi giorni, se non ci si metteranno di nuovo le piogge, assisteremo a miglioramenti sensibili dei tempi che al momento restano in linea con quelli delle 800.

ROSSI E LA DUCATI

Ha del miracoloso, almeno per il momento, il lavoro che ha fatto la Ducati con la sua Desmosedici Gp12. Rossi conclude il primo giorno con il quinto tempo in 2.02.392, staccato al 37esimo dei 43 giri fatti. La strada scelta da Valentino è stata quella di fare molti chilometri e poche soste. Una radicale a metà turno alla quale è seguito il miglior tempo con altri buoni passaggi che gli consegnano un passo di circa due decimi più lento di quello di Ben Spies. Calcolando che Honda e Yamaha sono già pressoché perfette e che Rossi utilizzava per la primissima volta una moto pensata e costruita a tempo di record, diciasmo che vederlo a 7 decimi da Lorenzo invece che ad un secondo e mezzo è parecchio confortante. Dal puntodi vista tecnico la Ducati oltre ad aver modificato la posizione di guida che pone ora i piloti più avanti verso l’avantreno, ha agguinto anche una serie di regolazioni che lo scorso anno non erano possibili, nemmeno col modello Gp0 del test di Valencia che, per quanto disponesse già del telaio perimetrale, non era ancora la moto adatta alle caratteristiche di Rossi. Mentre bisogna fare la tara al tempo di Hayden, che non riesce a fare meglio di un 2.03.1 ad otto decimi da Rossi, ma è ancora alle prese con una spalla messa davvero male, non è niente male di tempo dello spagnolo Barberà con la Ducati Pramac. A lui e ad Abraham la Ducati ha affidato la Gp0 col telaio perimetrale di Valencia e quella resterà la loro moto anche ad inizio stagione fino al momento in cui a Borgo Panigale non saranno riusciti a produrre nuove Gp12 magari ulteriormente modificate compatibilmente con il tempo a disposizione.

STONER INFORTUNATO, LORENZO LEADER

Cominciamo da Stoner, per il quale il discorso è presto fatto: infilandosi la tuta si procura un dolorosissimo strappo muscolare alla schiena storicamente indebolita da un vecchio incidente quando correva in 125. Ce la mette tutta per provare, ma non va oltre i 4 giri prima di abbandonare e di tornare in albergo a sottoporsi alle cure del fisioterapista per cercare di essere in pista nei prossimi due giorni. Il ruolo del migliore passa così a Jorge Lorenzo che mette a segno il suo miglior tempo in 2.01.657 al 19esimo dei trenta fatti. Negli ultimi dieci giri rimane comunque quello con il passo migliore , 5 volte sotto il 2.02. La Yamaha sembra a posto, come già sapevamo, anche se subito dietro c’è la Honda Rc213v ufficiale di Daniel Pedrosa. Nei 48 giri lo spagnolo della Honda riesce una sola volta a girare sul 2.02.0 rimanendo di passo in prevalenza sul 2.02 e 3, mentre si vocifera che la nuova Honda abbia adottato la soluzione del motore con angolo tra le bancate molto più aperto rispetto al passato. Alle sue spalle le due Yamaha di Crutchlow e Spies.

YAMAHA E HONDA, MA ANCHE BRIDGESTONE

Detto che è straordinario il sesto tempo di Andrea Dovizioso con la Yamaha satellite (team Tech 3) alle prese con una spalla che è ancora quasi completamente fuori uso, aggiungiamo che le due case giapponesi stanno fornendo ai loro piloti moto uguali tra loro. Partono cioè tutti con lo stesso pacchetto tecnico. Si tratta di moto che erano già a punto nel corso dei test della scorsa stagione, entrambe con lievi problemi di tendenza all’impennata che sono stati affinati con l’elettronica. La Yamaha peraltro ha anche trovato il nuovo sponsor in un petroliere giapponese e dal punto di vista economico può tirare un sospiro di sollievo. Cosa che non fa Honda, alle prese con il problema Stoner e con un braccio di ferro con l’organizzazione del motomondiale che spinge verso la conversione totale a moto CRT che al momento alla HRC pare non interessare affatto. Il posto di Simoncelli è occupato da Bautista che è nono a 1.2 da Lorenzo, mentre il campione del mondo della Moto2 Stefan Bradl, con la Honda del Team cecchinello, è undicesimo a due secondi che per un debuttante assoluto non è male. La Bridgestone invece si è presentata in Malesia con un nuovo tipo di gomma che non è però ancora quello definitivo. Dopo le polemiche sulla sicurezza e sulla guidabilità emerse lo scorso anno e con l’ingresso delle CRT il costruttore giapponese sta approntando un tipo di gomme che sia meno ostico e che vada prima in temperatura.

LE CRT

Mentre nel test privato di Valencia (ieri e oggi) le Aprilia ART non stanno andando affatto male, con De Puniet a poco più di un secondo dal miglior giro in gara, soffrono moltissimo le altre CRT presenti in Malesia. Soffrono la prestazione pura, essendo un circuito velocissimo dove la prestazione pura conta, e soffrono la mancanza di sviluppo, soprattutto nel settore elettronico. Colin Edwards con la Suter BMW è il migliore, ma con un distacco di 6 secondi e mezzo da Lorenzo, davanti alle BQR-FTR di Torres e di Silva a oltre 9 secondi che pagano la gioventù del progetto e la qualità di chi le guida.

TUTTI I TEMPI


1. Jorge Lorenzo (Yamaha) 2’01.657 (giri 19/30)
2. Dani Pedrosa (Honda) 2’02.003 (giri 44/49)
3. Cal Crutchlow (Yamaha) 2’02.221 (giri 33/26)
4. Ben Spies (Yamaha) 2’02.234 (giri 28/28)
5. Valentino Rossi (Ducati) 2’02.392 (giri 43/37)
6. Andrea Dovizioso (Yamaha) 2’02.751 (giri 16/20)
7. Hector Barbera (Ducati) 2’02.773 (giri 24/41)
8. Katsuyuki Nakasuga (Yamaha) 2’02.829 (giri 29/32)
9. Alvaro Baustista (Honda) 2’02.869 (giri 44/45)
10. Nicky Hayden (Ducati) 2’03.151 (giri 25/30)
11. Stefan Bradl (Honda) 2’03.668 (giri 28/44)
12. Karel Abraham (Ducati) 2’03.781 (giri 36/39)
13. Franco Battaini (Ducati) 2’04.869 (20/35)
14. Casey Stoner (Honda) 2’07.163 (giri 1/4)
15. Colin Edwards (Suter-BMW) 2’08.240 (giri 12/20)
16. Jordi Torres (BQR-Kawasaki) 2’10.671 (giri 38/42)
17. Ivan Silva (BQR-Kawasaki) 2’11.267 (giri 12/12)

Fonte: sportmediaset.it

Radical Ducati Corsa Evo







Scheda tecnica RAD 02 Corsa Evo

- RAD 02 telaio in alluminio
- ST2 rubare forcellone
- BST ruote in carbonio
- Ohlins posteriore Schock
- Forcella Ohlins.
- Ammortizzatore di sterzo Bitubo
- RADICALE CNC gioghi
- Discacciati radiale del freno e della pompa frizione
- Disccaciati rotori
- Pinze Brembo
- RAD 02 telaietto posteriore in alluminio
- Rizoma poggiapiedi regolabile
- Racing cablaggio
- EVR 3 ECU
- Aviacompositi cruscotto
- Batteria LIPO
- Ducati ST3 motore con frizione EVR antihooping, teste di porting, luce volano
- RAD airbox in fibra di carbonio
- Tamburini corsa calorifero
- 2 in 1 sistema di scarico wolfman
- Messa in titanio silenziatore
- RAD 02 Corsa Evo carenatura in fibra di carbonio
- RAD 02 CORSA EVO in fibra di carbonio sella monoposto
- RAD 02 in fibra di carbonio serbatoio carburante
- Fibra di carbonio e anteriore parafango posteriore
- Potenza: 112 CV alla ruota posteriore misurato in un motore di soft frenato banco
- Peso: 140 kg con Battey, acqua e olio.

La moto di Falappa | Bellissima













CARATTERISTICHE GENERALI:
- Anno di costruzione: 1992
- Anno immatricolazione: ----
- Potenza: 135 cv alla ruota a 10500 giri/min
- Peso: 154 kg a secco
- Preparazione: GPM Racing

MotoGp | La Ducati GP12 con l’elettronica segreta…


La nuova stagione della MotoGP sarà combattuta dalla Ducati non solo col nuovo telaio perimetrale in alluminio che si adatta maggiormente alle gomme Bridgestone ma anche con l’elettronica. A detta dei tecnici l’arma più importante del 2012 sarà l’elettronica, cioè il software di gestione di tutta la moto. Ad incominciare dai nuovi motori 1000 di cilindrata dove la potenza e la coppia sono notevolmente aumentati e c’è la necessità quindi di controllare al meglio l’erogazione per scaricare a terra tutti i 230 cavalli e oltre a disposizione.
A tal proposito l’ing. Filippo Preziosi ha dichiarato che la Honda sta lavorando a qualcosa di diverso nella gestione del motore, forse sulla fasatura. In passato il controllo elettronico tagliava la potenza quando la moto si impennava o la gomma posteriore iniziava a slittare, adesso invece l’obiettivo è quello di perdere meno potenza e consumare meno carburante possibile, pur controllando l’erogazione.
Oggi, ci sono programmi software molto sofisticati, che per capire come funziona un motore della concorrenza partono dalla registrazione del suono di un motore ed elaborando i dati stabiliscono il numero dei giri, la successione degli scoppi e l’intervento dei vari limitatori. Sono software sviluppati dalle Case sull’esempio di quanto si fa da molti anni in Formula 1.
La Ducati ha capito che la nuova sfida della MotoGp è basata molto sull’elettronica, con moto realizzate portando attenzione a tutte le possibili correlazioni tra telaio, motore e gomma.  Attenzione non rivolta solo alla ciclistica, ma anche alla rinnovata elettronica che accompagna lo sviluppo del nuovo motore 1000. Si spiega così il motivo del test di Jerez a porte chiuse, se come è stato detto non c’era nulla da vedere, infatti la carena copre ogni segreto, c’era molto da “udire”…
Pare che i motoristi più esperti ci capiscono già qualcosa con un buon orecchio allenato, ed è certo ormai che la Honda non lavora più sul taglio della potenza, infatti la nuova Honda 1000 nell’ultimo test girava sempre rotonda, senza grattare o scoppiettare. La Honda a quanto pare non taglia più alla potenza massima, ma quasi certamente lavora sulle farfalle dell’iniezione e come dice l’ing. Filippo Preziosi, sulla fasatura, che per loro non è una novità infatti hanno moto di serie a fasatura variabile.
La Honda dal 2010 è in netta crescita sul fronte elettronica e già alla fine di quella stagione la RC212V era apparsa persino superiore alla Yamaha, dominatrice del triennio 2008-2009-2010. Poi nel 2011 con l’introduzione del cambio sameless la superiorità della Honda si è evidenziata. La politica della Casa di Tokyo è sempre stata quella di vincere a prescindere dal pilota, cercando di fare la miglior moto possibile e dopo l’abbandono dalla F1, molte professionalità sono passate alla progettazione delle MotoGp.
Non dimentichiamoci che alla fine della stagione 2009 la HRC strappò alla Yamaha i cervelli dell’elettronica: Andrea Zugna l’ingegnere ideatore dei sistemi di gestione elettronica che ha rivoluzionato la M1 nel 2008 facendola divenire la moto di riferimento, insieme a Cristian Battaglia suo brillante collaboratore e Carlo Luzzi l’ingegnere telemetrista di Jorge Lorenzo, un terzetto di italiani di primissimo piano, che hanno portato in Honda tutto il loro know-how.
Honda è il riferimento per la MotoGp, la Ducati lo ha capito, la grande sfida è iniziata!
Da http://www.f1passion.it

A Jerez lo "shake down" della Desmosedici che Rossi guiderà in Malesia

Da martedì 31 gennaio a giovedì 2 febbraio, Valentino Rossi proverà a Sepang, in Malesia, la prima versione della Ducati 2012.
Un test molto atteso perché permetterà di capire se la nuova Desmosedici, profondamente modificata rispetto alla passata stagione, sarà in grado di giocarsela con Honda e Yamaha.

Per prepararsi
a dovere a questo appuntamento, la Ducati ha mandato in Spagna, a Jerez, il collaudatore Franco Battaini e il campione del mondo SBK, Carlos Checa, che hanno il compito di effettuare lo "shake down", ovvero il numero di giri necessario a verificare che sulla moto nuova tutto funzioni a dovere.

Le moto nuove al momento sono soltanto due,
una per Rossi e una per Hayden, che in Malersia avranno a disposizione anche l'ultima evoluzione del modello 2011, in attesa di potersi concentrare unicamente sulla nuova a partire dal secondo test di Sepang, che avrà luogo un mese esatto dopo il primo.
Fonte: motosprint