Il Ducati Superbike Team al Motorland Aragon



Gara 1 – secondo il nuovo orario, la prima delle due manche è iniziata alle 10.30 di questa mattina  su un asfalto ancora abbastanza freddo (16°C). Giugliano, partendo dalla quarta posizione in griglia, è scattato molto bene ed era terzo alla fine del primo giro, alle spalle delle due Kawasaki di Sykes e Baz. Davide ha passato Baz al 3° giro, continuando a battagliare con il francese anche nel corso delle successive tornate. Il pilota Ducati Superbike ha tenuto la terza posizione per tutta la fase centrale della gara, sino al ultimo giro, quando Rea lo ha raggiunto e superato nel lungo rettilineo. Cercando di riprendere la terza posizione nelle ultime curve, c’è stato contatto fra Giugliano ed il pilota inglese e purtroppo è stato il pilota italiano ad avere la peggio ed è caduto. Davide è riuscito a tornare subito in sella e ripartire tagliando il traguardo in ottava posizione finale. Chaz, sesto in griglia, si trovava settimo dopo le prime curve. Ha avuto nel mirino le due Aprilia di Melandri e Guintoli, ed è riuscito a sorpassare entrambi i piloti a metà della gara. Dopo essere stato quinto sino al 13esimo giro, ha poi chiuso la gara in quarta posizione finale.

Gara 2 – viste le condizioni più calde della pista, entrambi i piloti Ducati, così come quasi tutti i piloti Superbike, hanno cambiato tipo di gomma per la seconda manche, optando per la soluzione più morbida. Ancora una volta Giugliano è partito forte ed era quarto alla fine del primo giro. Davies, settimo nelle prime curve, ha sorpassato le due Aprilia per posizionarsi quinto alle spalle del suo compagno di squadra . Al secondo giro Chaz ha fatto registrare il giro più veloce della gara, guadagnando il suo secondo premio Pirelli ‘best lap’ della stagione (1’57.982). Purtroppo, solo un paio di giri dopo è stato vittima di una caduta e sfortunatamente non ha potuto proseguire. Giugliano era sesto a metà gara, staccato di qualche secondo dai piloti che lo precedevano. Nell’ultima fase della manche il calo di grip ha limitato la fase di uscita di curva ed il pilota italiano ha chiuso la sua gara in settima posizione.

Alla conclusione del secondo evento della stagione, Giugliano è settimo nella classifica generale, con 43 punti; Davies si trova ottavo con 30 punti. Ducati è quinta nella classifica costruttori (48 punti).

Dichiarazioni dopo le gare di oggi:

Chaz Davies (Ducati Superbike Team #7) – 4°, DNF
“La prima manche non è andata come speravo, nonostante  la posizione finale. Sono partito male e poi sono rimasto dietro alle due Aprilia per tanti giri. Sono riuscito finalmente a passarle ma poi nell’ultima fase c’è stato un calo nelle prestazioni della gomma, quindi non potevo fare di più. Abbiamo fatto qualche modifica prima della seconda manche, ma la moto mi sembrava un po’ nervosa fin dall’inizio. Stavo provando a conservare le gomme per la fase finale ma purtroppo ho perso trazione all’anteriore e sono scivolato. Per qualche motivo i marshall non mi hanno permesso di tornare in pista, anche se la moto era accesa. E’ stata una giornata di gare alquanto deludente perché penso che sia io che Davide eravamo in grado di salire sul podio. Abbiamo comunque raccolto tanti dati importanti e adesso andiamo verso circuiti che forse ci sono più favorevoli.”

Davide Giugliano (Ducati Superbike Team #34) – 8°, 7°
“E’ stato un weekend abbastanza impegnativo per noi. Stamattina avevamo delle buone possibilità di fare bene, non potevamo battere le Kawasaki che qui sono state molto veloci ma il podio era alla nostra portata. Purtroppo quel contatto con Rea mi ha escluso dal podio. Nella seconda manche ho faticato tanto; le condizioni erano più calde e la gomma posteriore diversa non ci ha facilitato. Ma questa era per noi la pista più ostica e quindi non possiamo essere altro che soddisfatti – se la nostra moto è cresciuta così tanto da poter finire così vicino ai primi in gara uno, dobbiamo essere fiduciosi per i prossimi round. Il mio team ha lavorato davvero bene e la moto è sempre stata facile da guidare. Ringrazio  tutto il team e tutti i ragazzi della Ducati per il lavoro che hanno fatto.”

Ernesto Marinelli – Ducati Superbike Project Director
“Sicuramente andiamo via con un po’ di amarezza, abbiamo davvero sfiorato il podio di poco. Sapevamo che questa era una pista ostica per noi ma rispetto allo scorso anno il gap in rettilineo è stato quasi dimezzato e abbiamo comunque portato a casa punti preziosi. Davide e Chaz hanno dimostrato che possiamo lottare per le posizioni che contano e quindi faremo tesoro dei dati acquisiti questo weekend e ci metteremo subito al lavoro per i prossimi appuntamenti.”

Fantastico esordio al Mugello per il Barni Racing Team



Mugello, 7 aprile 2014. Si è concluso sul tracciato del Mugello il primo appuntamento del Campionato Italiano Velocità categoria Superbike. I piloti del Barni Racing Team, Ivan Goi e Manuel Poggiali, hanno saputo regalare due gare mozzafiato dimostrando di essere assoluti protagonisti della stagione 2014.
La pioggia caduta venerdì e sabato mattina ha rimescolato le carte in tavola rilegando, alla fine dei due turni di cronometrate, in sesta posizione (Ivan Goi) e in diciannovesima posizione (Manuel Poggiali). Il grande lavoro svolto dai tecnici del team bergamasco insieme agli ingegneri della Michelin ha portato subito risultati importanti consentendo di conquistare in gara 1 un ottimo secondo posto per Ivan Goi e il sesto per Manuel Poggiali. La gara viene interrotta a tre giri dalla fine per una caduta mentre Goi stava visibilmente recuperando il gap nei confronti dal vincitore della manche Matteo Baiocco (Ducati). Domenica, tornato finalmente il sole sul fantastico circuito del Mugello, i portacolori del Barni Racing Team, in occasione di gara 2, si sono superati emozionando tutti i presenti con una gara da cardiopalma. Ivan Goi, dopo un’ottima partenza, si aggancia subito al duo di testa (Baiocco Ducati e Polita BMW) seguito dal compagno di squadra Manuel Poggiali che in poche curve recupera ben “15” posizioni. Al nono passaggio Goi prende la testa della gara e impostando un ritmo serrato, porta a casa la prima fantastica vittoria stagionale e la leadership del Campionato. Chiude al quarto posto, dopo una gara d’autore, Manuel Poggiali che ha saputo concretizzare due risultati di rilievo nonostante partisse dalla diciannovesima posizione.

Ivan Goi #12
“All’inizio è stato un po’ difficile districarsi dalla bagarre ma volevo vincere, già ieri mi sentivo in condizione di farlo. Quando, al terzo giro, ho visto che Baiocco e Polita avevano guadagnato un po’ di vantaggio, ho temuto che si potesse ripetere il copione del sabato e ho immediatamente attaccato, riducendo subito il margine. Così ho raggiunto Baiocco e ho avuto l’impressione che mi abbia lasciato passare (come avrei fatto io nei suoi panni) per studiare le mie mosse e riservarsi per il finale. Da quel momento ho badato però a guidare molto pulito per mantenere il vantaggio sugli inseguitori e questa impostazione si è rivelata vincente. E’ stata una gara bellissima, tutta in rimonta, mi sentivo a posto così ho potuto impostare la mia strategia. Ringrazio la mia squadra e la Michelin che hanno svolto un lavoro egregio”.

Manuel Poggiali #54
“La prima parte di gara è stata perfetta, non avevo scelta, dovevo liberarmi al più presto del gruppo e ci sono riuscito. Una volta inserito nel quartetto di testa ho cominciato a pensare al podio e così ho incrementato il mio ritmo. Mi rendo conto però che guidavo un po’ rigido e questo ha comportato un impegno fisico che mi ha fatto sentire la stanchezza nelle battute decisive. Ho anche tentato il sorpasso su Baiocco ma la non perfetta lucidità mi ha fatto commettere qualche errore. Abbiamo compiuto grandi progressi sulla moto, con un altro turno in più alle spalle avrei potuto guidare con meno sforzo e quindi attaccare il podio ma sono soddisfatto anche dell’impeccabile comportamento degli pneumatici Michelin”.

Marco Barnabo’ - All manager
“Il bilancio di questo primo week end di gare è molto positivo. Stiamo lavorando nella direzione giusta e sono convinto che con Ivan Goi e Manuel Poggiali riusciremo ad ottenere risultati davvero importanti. Faccio i complimenti a Ivan perchè ha condotto una gara da vero protagonista e a Manuel per non aver mollato fino alla fine arrivando a pochi decimi dal podio: se fosse partito più avanti avrebbe lottato anche lui per il podio. Ringrazio la Ducati e la Michelin per il grande supporto che ci stanno fornendo, il team e tutti i nostri sponsor”.

Ciao Genio


"Massimo Tamburini era per chi lo ha conosciuto in Ducati il Maestro". Lo ricorda Claudio Domenicali, Amministratore Delegato Ducati Motor Holding
"Se n'è andato nella notte tra sabato e domenica e noi tutti lo vogliamo ricordare con un saluto da motociclisti, da appassionati, riconoscenti per il grande contributo che ha lasciato al nostro mondo, al design e alla tecnica della motocicletta, realizzando oggetti immortali e capaci di segnare vere e proprie pietre miliari tra le moto prodotte negli ultimi 50 anni. Io ho avuto la fortuna, giovane laureando in Ingegneria, di laurearmi con una tesi su telaio e forcellone della 916, svolta nel 1989. Poi di osservare, dal 1990 al 1996 cosa per Tamburini significasse sviluppare una moto.

Tamburini ha realizzato , come capo di CRC diverse moto tra il 1986 e il 1996, le più famose delle quali sono il Paso e la straordinaria 916.

Un misto di tecnica e arte, una maniacale attenzione al dettaglio, alla spasmodica ricerca di un livello di qualità e precisione sconosciuta nell'industria a quei tempi. Pretendeva l'impossibile da tutti, dai progettisti a chi realizzava le attrezzature, ma alla fine quando si presentò sul mercato la 916 segnò la storia: una 1000 con le dimensioni di una 125 e uno stile ancora oggi straordinariamente attuale. Sanguigno, romagnolo, tagliava in due i telai quando al collaudo dimensionale non erano conformi. Puro al punto di rifiutarsi di realizzare una versione biposto della 916. Ci rimane questo grande insegnamento: la moto è un sogno, e una Ducati un sogno splendido. Nella memoria di un grandissimo artista, abbiamo la responsabilità di realizzare il suo sogno, e portare in alto nel mondo la bandiera delle due ruote "Made in Italy", con il livello di qualità e perfezione con cui Massimo ci avrebbe "tollerato". Grazie Massimo."

Massimo Tamburini, riminese classe 1943, è stato il direttore tecnico e fondatore della Bimota dal '73. Uscito dalla Bimota nel 1983, dopo una breve parentesi come direttore tecnico del team Gallina (anno 1984), venne assunto in Cagiva nell'85 (allora proprietaria anche del marchio Ducati) e iniziò dirigendo prima il COR, Centro Operativo Rimini, e poi dal '90 anche il Centro Stile del gruppo Cagiva. La sua storia, ma anche una parte importante del suo successo professionale, è legata a Ducati, Nel 1993 aprì il CRC, Centro Ricerche Cagiva, del quale Tamburini prima fu direttore e poi dal ‘97 anche amministratore delegato. Tamburini lascio Castiglioni nel 2008, quando entrano gli americani dell'Harley-Davidson. Per tre anni si impegnò in un patto di non-concorrenza.

Massimo Tamburini ha sempre avuto una gran passione per le corse e per le moto sportive. Basta citare le moto da corsa progettate e realizzate da lui per comprendere la sua passione e il suo grande ingegno: dalla Paton 500 del '73, alle Bimota YB1 250 e 350, HD1 250, HD 350 e 500, fino alla Bimota SB1 500; qualcuno ricorderà la Morbidelli 250 per Giacomo Agostini, poi le YB2 e YB3 250 e 350, la Suzuki 500 GTA del team Gallina con lo sterzo indiretto e progressivo, infine la Cagiva 500 GP dell'89, quella di Mamola, per la sola parte stilistica. Per lui hanno corso Giuseppe Elementi (primo pilota Bimota), poi tra gli altri Cecotto, Villa, Matteoni, Paci, Eckerold, Ferrari, Lucchinelli, Uncini, Fogarty, Bayliss, Scassa.

Tuttavia, decisamente più famose delle moto da corsa sono, in tutto il mondo, le sue moto stradali. La prima fu la Bimota HB1 750 realizzata nel 1973 dopo una caduta a Misano, curva della Quercia, con la sua CB Four personale; probabilmente, non avesse demolito la sua Honda, forse non l'avrebbe ricostruita a suo modo e non sarebbe mai diventato il Tamburini che conosciamo. Da lì la serie delle Bimota: SB2 750 ('77), KB1 900 ('78) e poi 1000, SB3, KB2 500, HB2 900, KB3, SB4, HB3 1100. Del 1985 è la Cagiva Aletta oro 125, e l'anno dopo arriva per il gruppo Cagiva la Ducati Paso 750, la prima stradale con carrozzeria integrale. Seguono la Freccia C9 125, la C10 nell'88 e nel 1990 la favolosa Mito. Ma il capolavoro indiscusso di Tamburini arriva nel 1993, l'innovativa Ducati 916, per molti il più grande capolavoro del mondo motociclistico; nel '95 venne prodotta la 748 e nel '95 la Cagiva Canyon 900. Poi le moto marchiate MV: nel 1997 la F4 750 Oro e l'anno dopo la S, nel 2000 la Brutale Oro seguita ancora dalla S, nel 2002 la F4 1000 Ago (poi S, Tamburini e Senna), nel 2007 la F4 1078 Claudio Castiglioni; e infine la Husqvarna STR 650 Super Motard.

Tante le ideazioni tecniche innovative firmate da Massimo. Tra loro, la prima moto con sospensione posteriore a geometria progressiva (1975), il primo forcellone a Boomerang (1976), la prima moto in produzione con telaio perimetrale (1978). Alla base della sua progettazione c'è sempre stata la compattezza, l'evoluzione costante, la leggerezza, la bellezza. Alle moto si aggiungono tanti brevetti per manubri e pedane a regolazione di assetto, sterzo monolitico regolabile nell'angolo di sterzo, ammortizzatori di sterzo trasversali, sistemi rapidi di fissaggio ecc.

Con Massimo Tamburini se ne va un pezzo importante della nostra storia, un grande appassionato e un tecnico di eccellenza.

Ciao Maestro!

Il Team Barni al via del CIV 2014




Il conto alla rovescia è cominciato. Sabato 5 e domenica 6 scatterà all’Autodromo Internazionale del Mugello la stagione tricolore, con i primi due round del Campionato Italiano Velocità.
Il Barni Racing Team, dopo aver conquistato la scorsa stagione il 4° titolo nazionale piloti nella categoria Superbike ed il 5° titolo Team Superbike, si presenta carico e deciso a replicare i risultati ottenuti schierando due piloti di riferimento: Ivan Goi e Manuel Poggiali.

Il CiV, con un totale di 150 iscritti e con la presenza di tutte le principali case costruttrici nella categoria Superbike, si riconferma un campionato di successo e di grande interesse mediatico. Cresce la visibilità televisiva, con la diretta delle gare sia al sabato che alla domenica su AutoMotoTv e l’accordo con SKY per la diretta della Moto3 sul canale dedicato ai motori Sky Sport MotoGP HD.

Il format del campionato resta invariato con 10 round su cinque fine settimana. Il programma gare del week end prevede nella giornata di venerdì un turno di prove libere (dalle 11.30 alle 12.05) e uno di qualifiche ufficiali (dalle 16.40 alle 17.10), mentre nella giornata di sabato è previsto (dalle 9.50 alle 10.20) il secondo e decisivo turno di qualifiche ufficiali. Sempre nella giornata di sabato prenderà il via gara 1 alle ore 15.00 mentre domenica, gara 2 scatterà alle ore 14.45.

Tutto pronto dunque per un inzio di campionato sfavillante!

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Calendario gare 2014

05-06/04/2014 CIV Round 1/2 MUGELLO
17-18/05/2014 CIV Round 3/4 VALLELUNGA
07-08/06/2014 CIV Round 5/6 IMOLA
26-27/07/2014 CIV Round 7/8 MISANO
27-28/09/2014 CIV Round 9/10 MUGELLO

Team Barni | Test pre campionato sul circuito di Imola



Imola 31 marzo 2014. Si sono svolti venerdì e sabato sul tecnico e affascinante circuito di Imola, due giorni di test ufficiali organizzati dal Campionato Italiano Velocità. Sole e temperature primaverili hanno permesso ai portacolori del Barni Racing Team, Ivan Goi e Manuel Poggiali, di ottenere fin da subito ottimi risultati lavorando in stretta collaborazione con i tecnici della Michelin. Una due giorni molto positiva che fa da apripista alla stagione agonistica 2014 e che il prossimo week end prenderà definitivamente il via sul circuito toscano del Mugello.
Approfittando della presenza del team in circuito, nella giornata di domenica sono scesi in pista anche Tati Mercado e Ondrej Jezek per continuare lo sviluppo intrapreso a inizio mese nei test di Aragon.

Marco Barnabò - All manager
"Sono stati tre giorni molto proficui che ci hanno consentito di ottenere dei riscontri molto positivi. Con Michelin stiamo facendo un ottimo lavoro e il feed back da parte di Goi e Poggiali è ottimo. Stiamo andando nella direzione giusta e sono convinto che al Mugello, per la prima del CiV, saremo molto competitivi. Sul fronte WSTK 1000 siamo forse più avanti dal punto di vista dello sviluppo, Mercado e Jezek sono stati davvero veloci sia sul giro singolo che sul passo gara. Ringrazio la Michelin per il supporto che ci sta fornendo e tutti nostri sponsor".

Ivan Goi #12
"Sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto questi due giorni. Abbiamo provato diverse soluzioni e i riscontri cronometrici ci hanno dato ragione. Mi sento in forma, pronto ad affrontare questa nuova stagione e sono convinto che la prossima settimana al Mugello potrò dire la mia”.

Manuel Poggiali #54
“E’ stato un test molto positivo. Siamo stati veloci fin da subito e abbiamo ottenuto riscontri davvero positivi. Nonostante il traffico presente in pista siamo riusciti a portare a termine tutto il lavoro in programma e, grazie al lavoro del team e al supporto della Michelin, abbiamo trovato delle soluzioni interessanti che sfrutteremo come base di partenza settimana prossima al Mugello. Possiamo sicuramente migliorare ulteriormente, ma come inizio non posso che essere felice”.























El Solitario Petardo


Petardo, firecracker in Spanish, is a Special 1993 Ducati 900SS and constitutes El Solitario’s most aggressive bid so far. An explosive Hot Rod of excessive proportions. Built one year ago, ESMC’s tenth bike, reflects our anime at this stage: Destroy the current trend that dictates a minimalist approach to electronics & other components in a custom motorcycle

Full story & 50+ photographs by the awesome KT Fender in our website:
http://elsolitariomc.com/motorcycles/petardo/



 








La nostra Special su Mondo Ducati








Dovizioso e Crutchlow concludono la gara al quinto e sesto posto.

 
I due piloti del Ducati Team, Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow, hanno terminato il Gran Premio del Qatar a Losail, gara d’apertura del Campionato Mondiale MotoGP 2014, rispettivamente in quinta e sesta posizione.
 
Partito dalla seconda fila in griglia, grazie al quarto posto ottenuto nelle qualifiche di ieri, Dovizioso ha perso qualche posizione nella bagarre dei primi giri ma, grazie a una prestazione costante ed anche ad alcune cadute dei piloti che lo precedevano, è riuscito a concludere la gara al quinto posto.
 
Qualche difficoltà in più invece per Crutchlow, al suo debutto in gara con la Desmosedici GP14 del Ducati Team. Il pilota britannico, partito dalla terza fila con l’ottavo tempo ottenuto ieri, dopo alcuni giri ha avuto un problema al transponder della sua moto che ha compromesso la sua gara. Il problema è peggiorato nella parte finale e Cal ha faticato non poco negli ultimi giri, riuscendo però a tagliare il traguardo al sesto posto.

Andrea Dovizioso (Ducati Team #04) – 5°
“Dobbiamo guardare i lati positivi di questo risultato, perché nell’ottica del campionato un quinto posto è sempre importante. Ma un altro obiettivo fondamentale per noi era ridurre il gap dal vincitore, e siamo riusciti a dimezzarlo rispetto all’anno scorso, e questo è un altro fatto positivo. Abbiamo ancora dei problemi di sottosterzo che condizionano le nostre prestazioni in gara, ma sono soddisfatto dei progressi che abbiamo ottenuto finora, anche se dovremo ancora lavorare sodo per migliorare la nostra moto.”
 
Cal Crutchlow (Ducati Team #35) – 6°
“E’ stata una gara agrodolce per me. Il sesto posto non è poi così male come risultato: dovevo ripagare i ragazzi del team perché hanno lavorato duramente dopo il warm-up del mattino, quando purtroppo sono incappato in una scivolata. In gara, dal quinto giro in poi ho avuto un problema elettrico: il transponder non funzionava bene, il cruscotto si è spento e la moto ha iniziato ad avere uno strano comportamento. Sono soddisfatto di essere stato comunque competitivo fino a metà gara, girando insieme a Dovi ed Aleix Espargaro, ma ho faticato a terminare la gara perché il problema è peggiorato verso la fine. Comunque è stato importante per me concludere la prima gara con la Ducati in una posizione abbastanza buona.”
 
Luigi Dall’Igna (Direttore Generale Ducati Corse)
“E’ positivo aver confermato in gara i miglioramenti che avevamo già dimostrato durante i test. Il distacco rispetto ai primi è decisamente diminuito rispetto allo scorso anno, ma abbiamo ancora tanto lavoro da fare per recuperare terreno e quindi bisognerà continuare ad impegnarsi e lavorare sodo.”